Sono fotografie che entrano nella scena. Sono invadenti con discrezione. Invadono gli spazi degli artisti ma è come se non ci fosse l'occhio della fotografia a guardarli.
L'altra grande sezione della mostra è dedicata ai ritratti. Ritratti di collezionisti (bellissimi ed emozionanti i ritratti dedicati a Peggy Guggenheim), critici d'arte (come il fantastico ritratto "segnaletico" di Achille Bonito Oliva), artisti stranieri e italiani. La forza dei ritratti di Mulas sta nel cogliere l'artista nel suo ambiente. E' la composizione di questi ritratti che colpisce, sembra comunicare direttamente lo spirito dell'artista, il suo essere. Come con Fontana tagliato come le sue tele o con De Chirico, austero e distante. Sono profili, biografie e non semplici ritratti. E' ovvio poi che lo spessore dei personaggi fotografati è notevole: Schifano, Fontana, Giacometti, Morandi, Mimmo Rotella, Piero Manzoni.
Ugo Mulas è un fotografo che sembra essere vissuto nell'arte, dell'arte e nelle opere d'arte. Coglie gli attimi della creazione e della riflessione sull'arte. Bellissima la foto che ritrae Man Ray che osserva con attenzione un'opera d'arte contemporanea durante una mostra. Quasi emozionante la sequenza fotografica che ritrae Lucio Fontana nell'atto di tagliare la tela.
E' una piacevole sorpresa questa mostra. E' un dispiacere non conoscere a fondo quest'arte italiana, così ricca di personalità affascinanti, di certo approfondirò la conoscenza. Si nota scorrendo le foto della Biennale che probabilmente l'arte italiana si è un po' persa. La conosco poco ma sembra che si siano perse quelle personalità così affascinanti.
1 commenti:
bellissima la mostra. è bello scoprire così gli artisti nel loro intimo. Molte foto di mulas ritraggono gli studi degli artisti, i colori, i taglierini... bello
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