giovedì 27 settembre 2007

Dead Air Space

L'ultima volta che la voce di Thome Yorke si è fatta sentire era sulle note di The Eraser, il suo esperimento da solista. La sua voce in questo caso era come sempre straordinaria (per chi lo apprezza) ma l'album è di poco impatto.
Ma i Radiohead dove sono finiti? Sembra che in rete qualche segnale ci sia e come sempre nel loro stile. Sul loro blog Dead Air Space ci sono diversi post che sembrano annunciare in modo enigmatico l'imminente uscita del loro nuovo album o quanto meno la sua preparazione. Alcuni danno delle interpretazioni di questi messsaggi: sounds blog e idioteque.it. Per quanto mi riguarda non capisco molto questi segnali e mi gusto solo le loro follie grafiche.

Non mi resta che aspettare quindi, sperando che non deludano le aspettative. Purtroppo accade spesso, arriva sempre il punto in cui la musica che alcuni producono diventa ripetitiva e mi costringono solo a riascoltare i loro vecchi successi (un esempio su tutti gli Smashing Pumpkins). Penso sia fisiologico. E fino in fondo spero non succeda ai Radiohead e alla forza straniante della loro musica.

mercoledì 26 settembre 2007

Il Cinema in TV

Ieri sera è andato in onda "La meccanica dell'arancia", uno speciale che precedeva la messa in onda del film Arancia Meccanica. Lo speciale secondo me è riuscito a metà con interessanti filmati che io non avevo mai visto (come l'intervista ad Anthony Burgess) e interviste intelligenti (vedi quella ad Achille Bonito Oliva).
Quello di cui vorrei parlare però non è lo speciale in sè ma il tentativo di parlare di cinema in prima serata. Certo in questo caso si parla di un film che non può andare in onda prima delle 22.30, e di una serata evento (come molti amano definirla) che aveva bisogno di riempire un buco e tirare un po' sullo share. Ma secondo me il tutto può essere visto (con un po' di ottimismo) come un tentativo di approfondimento sul cinema.
Le domande che ho in testa sono: perché non si parla più di cinema in televisione, se non a fini promozionali? Perché non riescono a confezionare prime serate o vere seconde serate che approfondiscano il cinema?
Gli unici tentativi sono similari a quelli di ieri sera, che cercano di spiegare film controversi, cercano di preparare il pubblico e in un certo senso permettono alla rete di mettere le mani avanti. Guarda caso è successo anche con un altro film di Kubrick, Eyes Wide Shut, mandato in onda due volte con avvertenze, dibattiti e quant'altro. Questo forse conferma quanto la genialità di questo autore e il suo modo di trattare alcune tematiche siano poco digerite da tutti. Ma di sicuro dimostra come la televisione non sappia più parlare al pubblico, di come non sappia fare un reale approfondimento. In questo caso parlo di cinema ma basta fare un po' di zapping per vedere che è valido un po' per tutto.

martedì 25 settembre 2007

Quando il web 2.0 divora se stesso.

Anche io sono caduto nella rete del web 2.0. Ho aperto un blog, ho attivato un account su flickr, ho una casella di posta dedicata alle newsletter inutili e alle password dei mille account aperti.

E' come una droga, sopratutto se lavori con un pc in ufficio e molte volte il lavoro è alienante. Il web diventa una via fuga, sempre davanti al pc ma da un'altra parte. L'importante è staccare quando si è fuori dall'ufficio, altrimenti sei fritto.
La corsa ad essere presenti sul web, di mostrarsi, di scrivere, di socializzare in alcuni casi crea nel web stesso delle espressioni interessanti di questo fenomeno.

Uno degli esempi in cui sono inciampato per caso è il blog dei blog abbandonati, una vetrina di necrologi del web. Centinaia di blog interrotti, come è normale che prima o poi accada per diversi motivi. Chi apre un blog, infatti, prima o poi:
a) apre un nuovo blog
b) non ha più niente da scrivere
c) eventi di vario genere lo costringono ad abbandonarlo

Dopotutto il blog è forse per sua natura temporaneo, frutto delle passioni del momento. Il frutto effimero di web-individualità sempre in movimento. Bè speriamo che il mio neonato blog non faccia la stessa fine. Ma probabilmente la farà. Vedremo.

L'altro esempio, a metà strada tra la genialità internettiana e la psicosi da web 2.0 è Useless Account dove si può aprire un account inutile. Entri, ti registri e hai un account che non serve a nulla. Il servizio si è esaurisce nell'apertura dell'account. Dopotutto oggi se non hai almeno un account non sei nessuno, quindi perché non crearne di inutili. Trovo Useless Account un modo eccezionale per svelare il meccanismo perverso di una delle dinamiche più diffuse nella rete.

giovedì 20 settembre 2007

I Simpson al cinema


Perché pagare per vedere qualcosa che puoi vedere gratis in televisione?
Il dubbio di Homer all'inizio di The Simpsons Movie è lecito, anche se la visione del film spazza via ogni dubbio perché il film dei Simpson è Cinema.

La struttura narrativa ricalca la struttura degli episodi televisivi, con una storia chiaramente più lunga ma senza allungare il brodo. La storia è molto divertente, non è mai noiosa e ricca di sottotrame, ha un respiro molto cinematografico pur mantenendo un ritmo molto televisivo.

Per quello che riguarda l'animazione e i disegni, il tutto è fatto in grande stile per lo schermo cinematografico. I gialli dei personaggi sono ombreggiati (cosa mai accaduta in TV), gli sfondi sono più ricchi e con colori tenui ma con molte sfumature.

Nel film c’è un eccellente utilizzo dello spazio, la storia si svolge su tutto lo schermo, sfruttando le potenzialità delle dimensioni giganti. La regia del film, a differenza dell’episodio televisivo dà più spazio ai campi medi e lunghi, e alle scene di massa.

Il film come ogni singolo episodio televisivo è ricco di citazioni cinematografiche, di satira e critiche alla società americana, alla sua politica e ai suoi meccanismi. Ma questo dopotutto i Simpson lo fanno da sempre.

È un film per tutti. Per i fan della serie che ritrovano tutto quello che vedono anche in TV. Per gli spettatori dell’ultima ora che trovano una storia ricca di azione, ritmo e piena di battute esilaranti. Per i critici che trovano una commedia di satira.

Chiaramente il sottoscritto è un po' di parte, fan da sempre dei gialli più famosi della televisione e devo dire che vederli sul grande schermo è spettacolare. In questi casi, come al solito, non si sa se sperare in un seguito, c'è sempre il timore di sciupare la qualità di questo episodio.

martedì 18 settembre 2007

Kubrick apre il Palazzo delle Esposizioni


Ho pensato a diversi modi per aprire il mio blog. Il post di apertura di solito è un modo per rompere il ghiaccio o per dichiarare i propri intenti. Non sono però riuscito a scrivere niente del genere e quindi ho deciso di andare al sodo e cominciare a raccontare, raccontare un evento che ha una duplice importanza per me.

Il 6 ottobre riapre il
Palazzo delle Esposizioni. Finalmente. Dopo la sua chiusura eravamo rimasti un po’ orfani, avevamo perso un punto fermo nella proposta di arte a Roma. Ad aumentare la gioia per la riapertura del Palazzo è anche una delle mostre scelte: “Stanley Kubrick”. Una mostra interamente dedicata al mio regista preferito, un autore che riesce a comunicare con le immagini in modo straordinario.

Il mio consiglio è quello di visitare la mostra per ritrovare finalmente il Palazzo delle Esposizioni e per scoprire o approfondire la conoscenza su Kubrick. Dalle premesse la mostra sembra essere molto interessante e permette per di vedere tra le altre cose anche il materiale preparatorio e tecnico proveniente dagli archivi dello Stanley Kubrick Estate, resi accessibili per la prima volta in quest’occasione.

In concomitanza con la mostra è stato realizzato un catalogo, con un’introduzione di Martin Scorsese ed è stata organizzata una retrospettiva cinematografica che si svolge nel Cinema del Palazzo delle Esposizioni.