The Good Shepherd
Interpretato da Matt Damon e girato da Roberto De Niro è la storia di un agente della Cia agli inizi della storia del servizio d'intelligence americana. Il film devo dire che non mi ha entusiasmato nonostante la buona interpretazione di Matt Damon e nonostante il personaggio da lui interpretato sia riuscito. E' molto interessante la figura di Edward Wilson, un burocrate del controspionaggio. La sua storia è raccontata senza sparatorie, quasi senza armi. La sua normale attività è così banale ma così decisiva.
La storia però è troppo lunga e ricca di dettagli non sempre chiari. Il racconto non riesce a tenere unite le fila del discorso. La carne al fuoco e troppa e la sintesi è minima. Alcune soluzioni narrative risultano un po' banali. La messa in scena e la regia sono sobrie ma non riescono a colpire nel segno, alcune volte il tutto sembra già visto.
La storia però è troppo lunga e ricca di dettagli non sempre chiari. Il racconto non riesce a tenere unite le fila del discorso. La carne al fuoco e troppa e la sintesi è minima. Alcune soluzioni narrative risultano un po' banali. La messa in scena e la regia sono sobrie ma non riescono a colpire nel segno, alcune volte il tutto sembra già visto.
Cous Cous
C'è il tentativo di riscatto di una famiglia arabo-francese, in particolare del suo capofamiglia. C'è un panorama dei personaggi ricco di facce interessanti, su tutte la brava Hafsia Herzi. La storia del film non è male anche se non è molto originale. Il tentativo è quello di proporre senza troppi giudizi uno spaccato sociale molto attuale attraverso la storia quotidiana di questa famiglia.
Il film è ricco di lunghi dialoghi. Il ritmo è il tempo narrativo risentono di una messa in scena che non riesce a realizzare una sintesi. I dialoghi e i monologhi sono troppo lunghi e insistiti. In alcuni casi questa prolissità ha un senso all'interno della narrazione (come nel pranzo domenicale), in altri casi è un po' irritante.
Mentre vedevo il film pensavo a Ken Loach e al neorealismo. Una storia con poca musica e con facce che sembrano prese dalla strada. I temi sociali trattati in modo molto diretto e didascalico. Però onestamente non si centra l'obiettivo perché manca la freschezza e l'emozione del neorealismo e manca la struttura di Loach. Questo film si perde in una struttura troppo aperta ed eccessivamente libera. Una serie di quadri e di dialoghi che sono legati tra loro da una sceneggiatura debole.
2 commenti:
Le "facce" di Cous Cous sono effettivamente prese dalla strada...molti attori sono non professionisti.
Ciò non toglie la poca sostanza e la noia del film...troppo fumo da parte dei media: ci aspettavamo tutti qualcosa di più "gustoso".
Lo siento, pero no hablo italiano. Espero que me entiendas.
Esta semana estrenan Cous Cous en España, gracias a tus comentarios me hago una idea de como puede ser la película.
Un saludo!
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