lunedì 26 gennaio 2009

The Millionaire di Danny Boyle


La trama e' tanto semplice quanto e' interessante il modo con cui e' narrata. Un ragazzo indiano che cresce tra le strade di un'India dove il colore del fango si confonde con i colori delle case baracche, ad un certo punto della sua vita decide di partecipare alla trasmissione "Chi vuol essere millionario". La sua scalata al milione e' il pretesto per raccontare la biografia del protagonista. Romanzo di crescita, scoperta dell'India, storia d'amore. E' un mix di racconti e di episodi che sono narrati con un gusto visivo piacevole e coinvolgente, il tutto accompagnato da una bellissima colonna sonora (da questo punto di vista Danny Boyle non fallisce mai).
Il film ha un cast di attori sconosciuti che supportano il film ben girato da Danny Boyle che dimostra un'ottima capacita' di costruire storie interessanti cinematograficamente appetibili.
Il regista riesce a realizzare dei film mai pretenziosi (forse unica eccezione The Beach) ma sempre ricchi di spunti interessanti e scelte registiche, di montaggio e musicali molto azzeccate. Il ritmo e' forse il punto forte di questo film che scorre via velocemente ma lasciando traccia di quello che vuole raccontare. Forse a tratti il film e' farcito di qualche romanticismo di troppo, ma dopotutto e' in linea con la storia e non guasta eccessivamente la visione.
Uno dei nei del film e' il doppiaggio che con la sua traduzione stravolge il senso di una delle scene madri del film, un episodio che non dovrebbe verificarsi e che da' un punto in piu' a favore dei film in lingua originale che anche se sottotitolati ti permettono di valutare personalmente quello che viene detto. L'altra pecca, a mio parere, e' che a tratti il film appare un po' paternalista nei confronti dell'India e del suo popolo. Gli occidentali "sembrano" un po' superiori, ma forse e' solo una mia impressione.

lunedì 12 gennaio 2009

Esperanza Spalding in concerto


Esperanza appare sul palco tra le luci che tagliano gli strumenti in penombra. E' bellissima e dai lineamenti delicati. Prende il contrabbasso, comincia a suonare e a far sentire la sua voce. Le sue mani esili e lunghe pizzicano le corde del contrabbasso in modo frenetico, scorrono velocissime sulle corde. La sua voce e' bellissima, la fa suonare come uno strumento senza che sia necessario dare un senso alle parole, la voce diventa suono puro. Dagli esordi e' cambiata e la sua voce ora ha acquistato anche le parole, senza mai tradire la sua voce e il suo essere una raffinata jazzista.
Nella sua esibizione dal vivo le sue doti migliori emergono in modo fantastico ed emerge anche quello che dalle registrazioni su cd non si percepisce al meglio. Ascolti Esperanza cantare in portoghese, in inglese, la ascolti cantare la chacarera (e il tango torna, tutto e' un cerchio).
Non conosco i titoli dei brani a memoria ma uno in particolare mi ha emozionato profondamente. Un brano che comincia lentamente, contrabbasso e piano...il piano diventa un suono da fisarmonica/bandoneon...il ritmo accelera e in un crescendo frenetico la voce di Esperenza diventa come posseduta dalle note....un fantastico "concerto" di suoni che sembrano impazzire...fantastico, emozionante e da veri brividi.
Meritano una nota anche i suoi musicisti, un pianista (Leonardo Genovese ) e un batterista (Otis Briwn). Dimostrano qualita' singole con assoli bellissimi ma soprattutto in tre mostrano un affiatamento unico, ridono, suonano, si scatenano e si divertono...ti trasmettono la loro passione per la musica, la loro passione per la musica dal vivo e si esce soddisfatti tra le critiche entusiaste di tutti i partecipanti.