tag:blogger.com,1999:blog-82886151555474952882024-03-14T11:00:58.806+01:00Overlook DavidDavidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.comBlogger118125tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-89778074726996180122012-06-19T17:30:00.000+02:002012-06-19T17:30:29.255+02:00Cosmopolis di David Cronenberg<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-o7s6FHEDk20/T-Cazl-fkdI/AAAAAAAABFM/0E1ozs5vWiU/s1600/Cosmopolis_David-Cronenberg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-o7s6FHEDk20/T-Cazl-fkdI/AAAAAAAABFM/0E1ozs5vWiU/s1600/Cosmopolis_David-Cronenberg.jpg" /></a></div>
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Ho più volte pensato a come parlare di questo complesso film di Cronenberg e non credo ci sia un modo corretto. Quello che mi rimane sono delle impressioni sparse che sono così in divenire che potrebbe non finire mai.<br />
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<b>È difficile prescindere dal libro di DeLillo perché in fondo l'opera del regista canadese è un suo doppio, un suo alter ego visuale</b>. I punti di contatto tra le due opere sono molte e <b>il romanzo completa un film difficile da digerire, un film che va masticato e rimasticato </b>e non può essere bollato semplicemente come logorroico. Del libro ne ho parlato <a href="http://bloglettore.blogspot.com/2012/05/cosmopolis-di-don-delillo.html" target="_blank">qui</a>.<br />
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È un film di lunghi dialoghi e questo è innegabile. Ma questo fiume di parole è coerente in tutto il film. <b>L'odissea del protagonista a bordo della sua limousine è un'odissea di parole e di dialoghi</b>. Sembra paradossale ma quest'opera cinematografica mette al centro della scena proprio la parola mettendo in secondo piano le immagini. <b>L'immagine sembra quasi ridotta a semplice scenografia</b> della parola anche se non possiamo parlare di teatralità perché è proprio il montaggio ad essere fondamentale. <b>Una serie di quadri e inquadrature ordinate</b>.<br />
<br />
Il film è una serie di personaggi che si susseguono e parlano con Eric che cerca di raggiungere il suo barbiere. <b>Una ricerca e un viaggio che ovviamente vuol dire molto altro sul personaggio stesso e sulla società in cui vive e viviamo</b>. Il film esce in sala dopo gli eventi reali di Occupy Wall Street ma il libro li precede di diversi anni. La storia corre più veloce della produzione di un film.<br />
<br />
<b>Gli intensi dialoghi all'interno della limousine si contrappongono a quelli freddi di Eric con la moglie</b>. Una moglie bambola da ostentare solo per status sociale. Dopotutto il matrimonio è un contratto, un affare che Eric non riesce a gestire allo stesso modo perché le pulsioni sessuali prendono il sopravvento. Gli altri personaggi che parlano con il protagonista sono un susseguirsi di tematiche legate all'economia, alla società e al mercato. Mi hanno fatto notare che le età delle persone sono un crescendo.<br />
<br />
<b>Cosmopolis sembra che abbia come unico obiettivo quello di alienare lo spettatore così come è alienato Eric. Il mondo di cui si parla tanto, la società civile è all'esterno del racconto</b>. L'ambiente d'azione dei protagonisti quasi sempre chiuso e circoscritto primo tra tutti la limousine che sembra una carro funebre. <b>Non c'è spazio per il mondo esterno. Un semplice elemento di disturbo. Una realtà da vivere passivamente attraverso gli schermo. Una realtà de-materializzata</b>. </div>
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<br />
Un film da vedere e da ascoltare. Un film da amare o da odiare. Un film da digerire. Sicuramente non è il Cronenberg che mi aspettavo. Mi aspettavo un Cronenberg alla <a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=32883" target="_blank"><b>eXistenZ</b></a> o alla <b><a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=6558" target="_blank">Crash</a></b> e mi ritrovo invece un Cronenberg alla <a href="http://overlookdavid.blogspot.co.uk/2011/10/dangerous-method-di-david-cronenberg.html" target="_blank"><b>A Dangerous Method</b></a>. <b>Un Cronenberg maturo? Non saprei ma sicuramente diverso e proiettato sempre dove non te lo aspetti. Per questo è sempre meglio non perderlo mai di vista</b>. </div>Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-50679075756926154132012-05-14T12:26:00.004+02:002012-05-14T12:26:45.199+02:00Dark Shadows di Tim Burton<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-P8CYt_h56Rc/T7DaK-26AuI/AAAAAAAABEE/YqRzxw2dLRY/s1600/Eva-Green-Dark-Shadows-Tim-Burton.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-P8CYt_h56Rc/T7DaK-26AuI/AAAAAAAABEE/YqRzxw2dLRY/s1600/Eva-Green-Dark-Shadows-Tim-Burton.jpg" /></a></div>
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Lo devo dire sinceramente, ogni volta che esce un nuovo Burton al cinema non posso fare a meno di andare a vederlo. L'unico che ho saltato recentemente è stato <a href="http://www.mymovies.it/film/2007/sweeneytodd/"><b>Sweeney Todd</b></a> solo perché <i>"il musical no per favore"</i>. <b>Ogni volta che vado al cinema a vedere un film di Burton cerco di perdere ogni pregiudizio. Commenti dalle anteprime, l'ennesima presenza di Johnny Depp, l'ennesima presenza di Helena Bonham Carter e così via. </b><br />
Ed ecco che con questo spirito sono andato a vedere Dark Shadows, fiducioso ma con le aspettative ridotte al minimo. Purtroppo l'esito è stato comunque deludente. <b>Il film non mi è piaciuto un granché. </b>Da dove cominciare? Io comincerei dai lati positivi che altrimenti pare brutto sparare a zero da subito.<br />
La confezione generale del film devo dire che funziona. <b>La fotografia è eccezionale e nonostante la regia non sia delle più originali, mi ha soddisfatto. Il vero punto top però sta in alcuni elementi del cast</b> <b>tra cui Michelle Pfeiffer </b>che nonostante il suo ruolo secondario rende benissimo. <b>La vera bomba del film però è Eva Green </b>e non solo per la sua indiscutibile bellezza ma per il suo personaggio forte, ben caratterizzato e interpretato alla grande. Riesce a dare tutta la forza necessaria al personaggio di Angie. <b>Vero punto cardine del film e sicuramente personaggio che rimarrà tra i meglio riusciti del cinema burtoniano. Insomma il prezzo del biglietto lei lo vale tutto. </b><br />
Passiamo invece alle <b>note dolenti</b>. Mi dispiace affermarlo pubblicamente ma credo che <b>Johnny Depp</b> ormai indebolisca i film di Burton invece che migliorarli. I suoi personaggi mi sembrano un po' ripetitivi e la sua mimica dopo un po' va a noia, nonostante alcune trovate nel film riescono a strappare dei sorrisi.<br />
Da un punto di vista della sceneggiatura poi ho trovato un po' di passaggi eccessivamente semplificati, alcune soluzioni buttate un po' alla rinfusa. Insomma mi sembra che <b>la sceneggiatura poteva essere un po' più amalgamata e ne aveva di potenzialità</b>. Manca molto l'ironia e la sana follia di film come <a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=28525"><b>Ed Wood</b></a>, <a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=3127"><b>Beetlejuice</b></a> e <a href="http://www.mymovies.it/film/1996/marsattacks/"><b>Mars Attack</b></a>. Per non spoilerare non vado oltre.<br />
<b>Il film ha delle potenzialità ma si doveva applicare di più</b>. <b>È un film alterno che vive di scene riuscite e intere sequenze noiose e banali</b>. In tutta la parte finale, decisamente pirotecnica, c'è molto di già visto, vi ricorda qualcosa la <i><a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=15548"><b>Morte ti fa bella</b></a></i>? Un film comunque da vedere ma che mi fa pensare: dove ti sei nascosto Tim? Non posso pensare che il regista di <i><a href="http://www.mymovies.it/film/1990/edward/"><b>Edward Mani di forbice</b></a></i> e <i><a href="http://www.mymovies.it/film/2003/bigfish/"><b>Big Fish</b></a></i> sia stato un bluff. Non riesco a credere che la sua <i>disneyzzazione</i> sia così prepotente. Provaci ancora Tim!Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-66052893757195192902012-05-06T10:58:00.001+02:002012-05-06T10:58:25.466+02:00Non lasciarmi di Mark Romanek<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-k7mw3ZaCOb4/T6Y7C6Ow3pI/AAAAAAAABCs/QwI69pA_2S8/s1600/Non-Lasciarmi---Never-Let-Me-Go.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-k7mw3ZaCOb4/T6Y7C6Ow3pI/AAAAAAAABCs/QwI69pA_2S8/s1600/Non-Lasciarmi---Never-Let-Me-Go.jpg" /></a></div>
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<a href="http://www.mymovies.it/film/2010/nonlasciarmi/"><b>Non lasciarmi</b></a> è uno di quei film che alla fine della visione mi lascia interdetto di fronte allo schermo. È uno di quei film che quando lo vedi al cinema<b> non puoi fare a meno di arrivare alla fine dei titoli di coda perché hai bisogno di riprendere un qualche contatto con il mondo esterno</b>.<br />
Raccontare la storia potrebbe rovinare la visione perché è bello vederlo sulla fiducia conoscendo solo alcuni elementi che potrebbero farlo evitare. <b>È una storia d'amore e da questo non si scappa ma è una di quelle storie d'amore struggenti e poco confezionate</b>. Questa storia d'amore è inserita in una <b>cornice fantascientifica</b> e quando parlo di fantascienza non mi riferisco a quella del futuro ma ad una <b>fantascienza realistica e solo concettuale</b>.<br />
In Non lasciarmi ci sono <b>due attori giovani e veramente bravi. <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Carey_Mulligan">Carey Mulligan</a> e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Andrew_Garfield">Andrew Garfield </a></b>riescono a restituire tutto il sentimento della storia. Tutto il suo struggente evolversi e tutti i sentimenti dei due <b>protagonisti sospesi tra un improbabile futuro e un delicato e prezioso ricordo del passato</b>. Entrambi gli attori mi stupiscono perché in apparenza sembrano essere sempre loro stessi ma in ogni film restituiscono un personaggio differente dando corpo e vita a nuove storie. Lei per capirci è la sosia brava di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Katie_Holmes">Katie Holmes</a> mentre lui è il nuovo magrissimo <a href="http://www.imdb.com/title/tt0948470/">Spider Man</a> nonché co-fondatore di Facebook in <a href="http://www.imdb.com/title/tt1285016/">The Social Network. </a><br />
<b>La regia di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Mark_Romanek">Mark Romanek</a></b> rende nel migliore dei modi il freddo delle anime e la solitudine dei protagonisti. I suoi <b>campi lunghi ci raccontano di persone sole al mondo</b> e la <b>messa in scena sempre esposta al freddo e al vento ci mostrano insieme alla pallida fotografia una storia di un futuro mancato e della sofferenza che deriva da tale mancanza. </b><br />
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<b><i>Note a margine</i>:</b><br />
Mark Romanek è quello di <a href="http://www.imdb.com/title/tt0265459/">One Hour Photo</a>, l'agghiacciante film del 2002 con <a href="http://www.imdb.com/name/nm0000245/">Robin Williams</a>.<br />
Il film è tratto dal romanzo <a href="http://www.anobii.com/books/Non_lasciarmi/9788806172190/01851128603cdf85e4/">Never Let Me Go di Kazuo Ishiguro</a>Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-83989830040270003552012-04-23T14:30:00.000+02:002012-04-23T15:22:48.024+02:00Biutiful di Alejandro González Iñárritu<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Bo0SnL6sMCY/T5QGzqAToqI/AAAAAAAABCg/3kKet6eP84s/s1600/Biutiful_In%CC%83a%CC%81rritu" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-Bo0SnL6sMCY/T5QGzqAToqI/AAAAAAAABCg/3kKet6eP84s/s1600/Biutiful_In%CC%83a%CC%81rritu" /></a></div>
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<b><a href="http://www.mymovies.it/film/2010/biutiful/">Biutiful</a> è un film duro, doloroso e struggente</b> che pur non avendo toccato in particolar modo le mie corde emotive riesce ad essere un film intenso con un <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Javier_Bardem">Javier Bardem</a> che restituisce in modo impeccabile un <b>personaggio problematico in bilico tra morte e vita</b>.<br />
Il film di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Alejandro_Gonz%C3%A1lez_I%C3%B1%C3%A1rritu">Iñárritu</a> racconta la storia di un uomo che sfrutta il prossimo per il proprio guadagno ma che nonostante ciò riesce ad essere capace di una profonda e intensa umanità. <b>La vita del protagonista è una di quelle esistenze che a dispetto degli sforzi e i tentativi non hanno via di scampo</b>. Nessuno si prende cura di persone come Uxbal, un uomo destinato a occuparsi degli altri senza che nessuno riesca a sostenerlo. Uxbal è un uomo che vede oltre la morte e convive con quella degli altri ma non riesce ad accettare la propria. Soprattutto perché c'è il dramma di non poter pareggiare i conti con la vita e con le persone a lui care, in particolare i figli.<br />
Sullo sfondo di una <b>Barcellona cupa, abbandonata e decadente</b> la storia di Uxbal si mescola a quella dei lavoratori clandestini, di <b>un'immigrazione dura e difficoltosa</b>. Il film ci trascina all'interno di una spirale verso il basso senza fine, senza via di scampo e senza niente di <i>biutiful</i>. Un uomo quasi giunto al capolinea e una variegata umanità che purtroppo non hanno niente di bello dalla vita e non cercano di chiedere altro. <b>Ogni sforzo è perduto, ogni tentativo di risalita è vanificato</b>.<br />
L'oscurità che circonda le anime dei personaggi è resa visivamente da <b>un racconto cupo e poco illuminato </b>dove <b>le luci brillanti ogni tanto fanno capolino come per mostrare una via d'uscita</b>. La speranza però non appartiene agli uomini, alle donne e ai bambini di questo film. <b>La luce cerca di riscaldare i loro cuori ma non arriva all'anima</b> che probabilmente è irrimediabilmente persa e recuperabile solo con la morte.<br />
<br />Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-51771046707475358302012-04-18T17:15:00.002+02:002012-04-18T17:15:55.565+02:00Diaz di Daniele Vicari<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-WwGSt2X8v9Q/T47aBAHrBwI/AAAAAAAABCY/4t8tSoDs_44/s1600/Diaz_Daniele-Vicari.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-WwGSt2X8v9Q/T47aBAHrBwI/AAAAAAAABCY/4t8tSoDs_44/s1600/Diaz_Daniele-Vicari.jpg" /></a></div>
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<a href="http://www.diazilfilm.it/">Diaz</a> e' un film doloroso e necessario, due affermazioni che ho letto da più parti e che mi sento di condividere in pieno. Un film difficile da valutare con distacco, ecco perché prima di scriverne ho fatto passare alcuni giorni.<br />
<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_della_scuola_Diaz"><b>La storia della Diaz</b></a><b> e' tristemente famosa ma il film di </b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Daniele_Vicari"><b>Daniele Vicari</b></a><b> riesce ad amplificarla e a renderla un messaggio potente e violento. Non lo fa con un film di accusa, un documentario o un film di denuncia nel senso classico del termine.</b> Daniele Vicari con il suo Diaz ci regala una testimonianza basata sugli atti processuali. Una testimonianza visivamente notevole, con inserti di repertorio che si amalgamo alla perfezione nel tessuto del racconto.<br />
Dal punto di vista dei contenuti e' apprezzabile il fatto che il regista/autore cerchi u<b>na visione esterna, senza polemiche, tesi precostituite e giudizi sommari.</b> Mi ha ricordato un po' l'atteggiamento che aveva avuto <a href="http://overlookdavid.blogspot.co.uk/2008/05/gomorra-di-matteo-garrone.html">Gomorra</a> nei confronti della sua storia. Anche se in quel caso il punto di partenza era un libro testimonianza, la sensazione e' la stessa di Diaz.<br />
L'altro elemento notevole di questo film e' la sua scelta di realizzare un <b>racconto puramente cinematografico che non si perde dietro a inutili didascalie. La scelta narrativa del puzzle</b> e' una scelta già vista ad esempio in alcuni film di Quentin Tarantino o nel capostipite <a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=20368">Rapina a mano armata</a> di Stanley Kubrick. <b>Una serie di storie, di personaggi e di punti di vista che si stringono intorno al cuore della vicenda. Un'ottima operazione di montaggio e costruzione narrativa rende il tutto fluido e comprensibile, nonché potente ed emozionante. </b><br />
Anche le scelte di regia sono orientate tutte verso un cinema puro, quasi di genere. <b>I film di guerra ma soprattutto il genere horror creano lo stile narrativo di alcune sequenze</b>. Le scene di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_del_G8_di_Genova">Bolzaneto</a> sono horror puro non solo per il contenuto.<br />
Un film notevole insomma che ha generato e generera' molte critiche perché non ha scelto di raccontare tutto ma che ha avuto il coraggio di fare delle scelte con una materia così scottante. Una materia scottante che ti fa crescere la rabbia dentro e ti fa uscire dal cinema con gli occhi lucidi e lo stomaco sottosopra.<br />
<br />Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-28566530962045948112012-04-16T17:34:00.002+02:002012-04-16T17:34:54.991+02:00Biancaneve di Tarsem Singh<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-dNUnc__UfPE/T4w6iOiV2-I/AAAAAAAABCQ/Bg4wwzAqkUE/s1600/Mirror-Mirror_Biancaneve.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-dNUnc__UfPE/T4w6iOiV2-I/AAAAAAAABCQ/Bg4wwzAqkUE/s1600/Mirror-Mirror_Biancaneve.jpg" /></a></div>
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Complice il week end freddo e piovoso sono andato al cinema ben due volte questa settimana con scelte a dir poco schizofreniche: Diaz e Biancaneve. Del primo parlero' poi mentre ora vorrei concentrarmi sul film di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tarsem_Singh">Tarsem Singh</a>.<br />
La trama e' presto riassunta. <b>C'e' Biancaneve, c'e' la strega cattiva, c'e' il Principe e ci sono i nani. C'e' anche lo specchio magico, dei burattini assassini e un mostro.</b> Insomma ci sono un po' di cose oltre alla classica storia da bambine.<br />
Personalmente ho trovato il film discretamente noioso a parte alcuni punti rivitalizzanti. Ma sorvolando sul gusto personale devo dire che <b>il film non mi pare riuscito del tutto</b>. Ci sono bei costumi, alcune belle scenografie ma il tutto appare posticcio e decisamente poco brillante. <b>La messa in scena non e' all'altezza delle aspettative. Una regia piatta senza soluzioni visive degne di note e con pochi guizzi.</b><br />
<b>Altra nota dolente e' la storia, sospesa tra tradizione romantica e rivisitazione ironica in chiave moderna. Una via di mezzo che di certo non da' una forma narrativa chiara al film</b>, che salta continuamente da un registro all'altro senza un senso compiuto.<br />
Note positive pero' ce ne sono. <b>La rivisitazione dei nani e' discretamente riuscita</b>. Senza anticipare nulla sulla trame c'e' da dire che ci hanno giocato bene e in parte il risultato e' buono. <b>L'altro elemento interessante e' lo Specchio Magico e la scena dei burattini assassini</b>. Insomma un film per famiglie un po' piatto e senza troppi spunti interessanti. Di certo non e' un film memorabile per me e credo neanche per le bimbe della fila di fronte alla mia.<br />
<br />Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-23101562111858423722012-03-19T16:40:00.001+01:002012-03-19T16:40:39.800+01:00Millenium - Uomini che odiano le donne di David Fincher<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-4yHTN9IGC7Y/T2dSRmRASSI/AAAAAAAAA9U/bONWSz-fM9w/s1600/Millenium_Uomini-che-odiano_Fincher.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-4yHTN9IGC7Y/T2dSRmRASSI/AAAAAAAAA9U/bONWSz-fM9w/s1600/Millenium_Uomini-che-odiano_Fincher.jpg" /></a></div>
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Le premesse di questo film devo ammettere erano tutt'altro che buone perché realizzare negli Stati Uniti un remake di un film svedese che era a sua volta l'adattamento di un romanzo di successo sembrava un'operazione vuota e pienamente commerciale. Poi avendo letto il bel romanzo di Stieg Larsson e visto il primo noioso adattamento cinematografico <b>le mie aspettative erano tutt'altro che positive</b>.<br />
Sono sufficienti <b>i titoli di testa </b>per farmi cambiare idea sul film. I titoli sono un vero e proprio videoclip nero liquido che sintetizza la storia sulle note di una cover dei Led Zeppelin ad opera di Trent Reznor. <b>Un'apertura geniale perché ci anticipa una storia già nota, esorcizzando il concetto di remake, il tutto sottolineato da una cover musicale</b>.<br />
Il film di Fincher riesce a sintetizzare in modo efficace la storia del romanzo e soprattutto restituisce in pieno lo spirito del libro. La narrazione non si perde in superflui spiegazioni ma <b>pone l'attenzione sui due protagonisti, scavando al loro interno e presentandoli agli spettatori grazie all'efficace montaggio alternato. I personaggi vengono messi a nudo emergendo come persone fragili e tormentate.</b> Sotto questo aspetto devo dire che Daniel Craig mi ha stupito positivamente, non pensavo riuscisse in tanto.<br />
<b>E' un film cupo, duro e violento quello di Fincher. Un film che non da' molte via di scampo ai protagonisti e soprattutto a Lisbeth Salander. Lei e' la vera forza di quest'opera narrativa</b> creata da Stieg Larrson ed e' impressionante quanto acquisti sempre piu' forza in tutte le sue rappresentazioni. Nel Millenium di Fincher, <b>Rooney Mara e' una Lisbeth magnetica, affascinante e tormentata</b>. L'attrice riesce con i suoi sguardi e la sua sola presenza a riempire la storia.<br />
Il film di Fincher è un'esperienza visiva ma anche molto sonora. E' intrigante il modo in cui Fincher usa il <b>suono per raccontare alcuni momenti della storia, i suoi lati più oscuri e il personaggio di Lisbeth che con le sue urla animalesche è tremendamente inquietante</b>. Le immagini più' dure, cupe e violente vengono potenziate da disturbi sonori e dalla bella musica della coppia Trent Reznor-Atticus Ross.<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/mVLJkIZvFlo" width="560"></iframe>Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-8682399411272517482012-03-17T19:24:00.000+01:002012-03-17T19:24:08.094+01:00Animal Kingdom di David Michôd<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-vz0aPsZumjw/T2TWkLEIxhI/AAAAAAAAA9I/YC-Xw6miNXM/s1600/Animal+Kingdom.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-vz0aPsZumjw/T2TWkLEIxhI/AAAAAAAAA9I/YC-Xw6miNXM/s1600/Animal+Kingdom.jpg" /></a></div>
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<b><a href="http://www.imdb.com/title/tt1313092/">Animal Kingdom</a></b> è un <i>piccolo</i> film australiano che si rivela essere una <b>potente storia di violenza e legami di sangue</b>. Raccontato in un modo<b> straniante rispetto ai soliti gangster movie, il film ti avvolge con le sue spirali, tra accelerazioni e frequenti rallentament</b>i. Quasi sempre l'azione è nella stasi e la storia si evolve lentamente con ritmo.<br />
Il regno degli animali è quello della legge del più forte che costringe i più deboli a trovare una qualsiasi protezione pur di scampare ai pericoli della vita. <b>Un film che parla di una famiglia, quasi mafiosa in apparenza, se non fosse che non c'è mai di mezzo l'onore nelle loro vendette ma quasi sempre c'è pazzia</b> e follia nelle azioni di protagonisti.<br />
Un ottimo e affiatato cast guidato da una bravissima <b><a href="http://www.imdb.com/name/nm0915865/">Jacki Weaver</a></b> e dal giovane <b><a href="http://www.imdb.com/name/nm3306943/">James Frecheville</a></b>. La prima interpreta una madre matrona che tira indiretta le fila della storia e degli eventi. Il rapporto con i figli è morboso e amorevole, un bilico che crea ancora più inquietudine. Il giovane attore che interpreta J invece riesce benissimo a rendere l'idea del personaggio perso in un mondo che non gli appartiene.<br />
Un film assolutamente da recuperare impreziosito da una<b> regia discreta ma efficace che sopratutto con la prima e l'ultima scena riesce a racchiudere in due immagini un film, una storia, una vita</b>.<br />
<br />Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-80565508786588376152012-03-10T13:00:00.000+01:002012-03-10T13:00:53.656+01:00An education di Lone Scherfig<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-QAWFpUah5KQ/T1tCWTw5QUI/AAAAAAAAA84/fM6lmCIEOW8/s1600/An-Education.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-QAWFpUah5KQ/T1tCWTw5QUI/AAAAAAAAA84/fM6lmCIEOW8/s1600/An-Education.jpg" /></a></div>
<br />
Metti che una sera in TV programmano un film che non hai visto e che volevi vedere al cinema. Metti che quella sera non esci e riesci a vederlo dall'inizio ed ecco che scopri <a href="http://www.imdb.com/title/tt1174732/">An education</a>. Il film è scritto da <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nick_Hornby">Nick Hornby</a>, la sua prima sceneggiatura per il cinema, e già questo dovrebbe rendere godibile il film e la sua storia. Infatti è proprio quello che succede.<br />
An education è un film che scivola leggermente, e la sua visione risulta più che gradevole soprattuto grazie all'ottimo cast che s'integra perfettamente con la storia e la rende pienamente credibile nonostante gli sviluppi non sempre siano originali. <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Carey_Mulligan">Carey Mulligan</a> in particolare riesce con pochi fronzoli ed eccessi a disegnare sullo schermo un personaggio che matura e cresce, non senza dolore e non senza errori. Incredibile questa attrice così simile eppure così lontana da Katie Holmes. In 3 film di Carey Mulligan che ho visto (<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/10/drive-di-nicolas-winding-refn.html">Drive</a>, <a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2012/02/shame-di-steve-mcqueen.html">Shame</a>, An education) ho trovato tre donne, tre storie diverse, tre belle interpretazioni. <br />
Emozionanti e irritanti allo stesso tempo la coppia di genitori perfettamente in sintonia con l'epoca in cui il film è ambientato. Altro pregio del film infatti e la rappresentazione leggera dell'Inghilterra degli anni 60. Il film infatti sceglie una piccola storia, un piccolo quartiere per raccontare le generazioni e i cambiamenti sociali imminenti.<br />
Un piccolo film, una piccola storia, un ottimo cast per un film che racconta con leggerezza il cambiamento di un'epoca attraverso gli occhi e la storia di una ragazza.<br />
<br />Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-55698620324871570982012-02-09T12:00:00.000+01:002012-02-10T10:42:06.793+01:00Shame di Steve McQueen<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-T9neklKzccY/TzOeKWURGYI/AAAAAAAAA4k/YvTcWwm7wD4/s1600/Shame_McQueen_Fassbender_Mulligan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-T9neklKzccY/TzOeKWURGYI/AAAAAAAAA4k/YvTcWwm7wD4/s1600/Shame_McQueen_Fassbender_Mulligan.jpg" /></a></div>
<br />
Non saprei dire se <a href="http://www.mymovies.it/film/2011/shame/">Shame</a> mi sia piaciuto perché il film ha degli aspetti interessanti e altri meno. Questo non significa che sia una film altalenante, anzi ha una sua compattezza e una sua coerenza registica e narrativa. <b>L'insieme pero' non mi ha folgorato, mi lascia perplesso. Se dovessi etichettarlo lo definirei un buon film che in parte si salva per la regia ma e' lontano dall'essere un capolavoro. </b><br />
<b>Il film narra la storia di un uomo emotivamente solo, con una vita schematica e ordinata ai limiti della maniacalita'. Il sesso in questo contesto e' coerente con il resto della sua vita ed e' monotonia e ossessione.</b> Il protagonista ha rapporti in gruppo, da solo, con donne e con uomini, reali e virtuali ma non c'e' <b>mai uno slancio affettivo o un istinto passionale, c'e' solo la necessita' fisica di saziare il corpo</b>. Quando tenta di avere una relazione normale non ci riesce, come se il suo corpo la rifiutasse.<br />
<b>Il corpo come nel precedente film del regista (di cui ho parlato </b><a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2012/01/hunger-di-steve-mcqueen.html"><b>qui</b></a><b>) e' centrale, e' lo strumento e il mezzo per rapportarsi con l'esterno e in un certo modo diventa una trappola.</b> Nel caso di Hunger diventa strumento di lotta politica, nel caso di Shame invece il corpo e' l'unico mezzo per intrattenere relazioni umane. L'unica relazione umana che apparentemente e' fuori da questa regola e' il rapporto con <b>la sorella che irrompe nella vita del protagonista per scombinare la sua ordinarieta' e la sua monotonia. L'agente esterno che mette in crisi l'uomo e lo spinge verso l'abisso.</b> <br />
La storia viene narrata in modo impersonale dal regista, e' presentata senza una morale e senza un giudizio da parte di chi racconta. Una scelta giusta per un film con una storia come questa ma che potrebbe essere legata anche il limite più evidente del film. <b>Il racconto, infatti, a tratti può risultare banale e superficiale.</b> Il non detto può diventare un limite in un film ben <i>confezionato</i> come questo.<br />
La storia e' illustrata da una <b>regia veramente notevole che e' il punto di forza di questo film</b>. Una regia con movimenti di macchina misurati e una composizione dell'immagine mai fuori posto. In particolare la scelta di tenere quasi sempre la macchina ferma durante i dialoghi e <b>la bellissima scena con macchina fissa alle spalle dei protagonisti durante lo scontro verbale tra i fratelli e' affascinante e pienamente azzeccata.</b> La loro storia, il loro passato e' oscuro e e quella scena di spalle sottolinea l'estraneità dello spettatore. La fissità dell'immagine nel dialogo invece pone l'accento sulla durezza verbale.<br />
<b>Gli attori sono entrambi bravi e convincenti in particolare mi ha sorpreso </b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Carey_Mulligan"><b>Carey Mulligan</b></a> che finora avevo visto solo in <a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/10/drive-di-nicolas-winding-refn.html">Drive</a> dove mi era piaciuta ma non avevo capito se fosse capace di altro. Guardando i due film invece l'attrice impersona due donne diverse, quasi agli antipodi, risultando convincente in entrambi i casi.Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-78919670956318841052012-02-06T20:05:00.002+01:002012-02-06T20:05:32.436+01:00Hugo Cabret di Martin Scorsese<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-ORdR2dqgqCs/TzAjPVDFd9I/AAAAAAAAA4Q/KXvgQ0IZV5Q/s1600/Hugo-Cabret-Martin-Scorsese.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-ORdR2dqgqCs/TzAjPVDFd9I/AAAAAAAAA4Q/KXvgQ0IZV5Q/s1600/Hugo-Cabret-Martin-Scorsese.jpg" /></a></div>
<br />
<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Martin_Scorsese">Martin Scorsese </a>nella sua lunga carriera ci ha abituato ad un genere di film che si discostano totalmente dal suo ultimo lavoro. Se penso a <a href="http://www.imdb.it/title/tt0099685/">Quei bravi ragazzi</a>, a <a href="http://www.imdb.it/title/tt0112641/">Casinò</a>, a <a href="http://www.imdb.it/title/tt0081398/">Toro scatenato</a> non posso pensare che sia lo stesso regista di <a href="http://www.mymovies.it/film/2011/hugocabret/">Hugo Cabret</a>.<br />
Ovviamente il regista americano ha tutto il diritto di cambiare genere e fare quello che vuole però sarebbe stato bello vedere un film più robusto e meno blando nonostante le bellissime immagini. Quello che mi ha deluso maggiormente di questo film è il poco trasporto emotivo che provoca e che invece mi sarei aspettato da un film come questo. Quello che rimane è un film alla Spielberg senza l'occhio e lo spirito di Spielberg.<br />
Ci sono alcuni guizzi registici e anche l'uso del 3D è notevole però manca quello che maggiormente ho sempre apprezzato in Scorsese. Mancano le emozioni che arrivano con i suoi film dove in gioco c'è la moralità dei protagonisti.<br />
Hugo Cabret non è un film brutto, sia chiaro, è un film ben confezionato con bravi attori ma senza anima e ce ne vuole a fare un film senza anima quando si parla della storia del cinema e si parla di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Georges_M%C3%A9li%C3%A8s">George Méliès</a>. La ricostruzione dei film di Méliès, ad esempio, è più una ricostruzione da Luna Park che una ricreazione dell'illusione. Niente da fare l'emozione è assente.<br />
Il progetto in sé poteva essere interessante. Un film 3D per celebrare uno dei cineasti più innovativi del cinema è una buona idea, in linea con il suo cinema. Anche fare un film per famiglie ha una sua coerenza perché sono i bambini che si perdono nel racconto e nell'illusione della fiaba cinematografica. Ben venga questo film solo per un motivo, potrebbe far conoscere il cinema delle origini alle nuove generazioni e magari chissà qualcuno tra loro potrebbe essere il nuovo Scorsese o il nuovo Méliès.<br />
<br />
Approfitto di questo post e di questo film per ricordare George Méliès con uno dei suoi film più famosi "Le Voyage dans la lune"<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="423" src="http://www.youtube.com/embed/7JDaOOw0MEE" width="580"></iframe>Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-46257663952583110422012-02-03T17:37:00.000+01:002012-02-03T17:37:53.442+01:00The Orphanage di Juan Antonio Bayona<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-jq5m50rAOQA/TywLNVMDD0I/AAAAAAAAA4I/W2Ls_xczysI/s1600/The-Orphanage.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-jq5m50rAOQA/TywLNVMDD0I/AAAAAAAAA4I/W2Ls_xczysI/s1600/The-Orphanage.jpg" /></a></div>
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<a href="http://www.imdb.com/title/tt0464141/">The Orphanage</a> è un<b> film spagnolo del 2007 che da quanto ho letto ha fatto incassi straordinari in patria</b>. L'ho recuperato tardivamente e devo dire che è un film che mi ha positivamente stupito, mi aspettavo un horror con tensione, colpi di scena ed effetti ad arte invece il film che ho visto si potrebbe definire un melodramma horror.<br />
<b>Il film di Bayona parte da premesse abbastanza classiche. C'è la casa infestata, il bimbo problematico, la madre apprensiva e il padre razionale.</b> Il bambino scompare e da quel momento la trama si snoda attraverso le diverse problematiche della casa posseduta dai fantasmi. Arriva la polizia con il suo lato razionale, la medium con il suo lato emotivo-spiritico e si crea la <b>dicotomia tra padre e madre</b>. La madre sempre convinta che la soluzione sia all'interno della casa e non vuole mollare, il padre invece che cerca di superare il dramma della scomparsa, razionalizzando.<br />
Il vecchio orfanotrofio diventa il teatro di apparizioni, di ricerche e di macabre scoperte ma gli autori del film non cedono mai il passo ad effetti di serie b e tengono ben strette le fila costruendo visivamente un film elegante, ben girato e ben curato. <b>Più la storia si sviluppa e il più il lato horror diventa secondario, lasciando il passo ad una struggente ricerca della madre che ha perso il proprio figlio. La fiaba dell'orrore lascia pian piano lo spazio ad una favola fantastica e soprannaturale dove i sentimenti guidano la narrazione.</b> Uno strano film questo The Orphanage, emozionante e commovente. Una piacevole sorpresa. Da sottolineare che dietro la produzione c'è <a href="http://www.imdb.com/name/nm0868219/">Guillermo Del Toro</a>.<br />
<b>Il cinema spagnolo ci fa vedere da un po' di anni un cinema che rilegge alcune regole del cinema e le piega ad una nuova sensibilità.</b> Questo riesce particolarmente bene con il cinema horror/fantastico. Un film come The Orphanage in mano ad una produzione americana probabilmente sarebbe andato sopra le righe molto spesso, vanificando l'emozione e quanto di buono si poteva creare. <a href="http://www.filmsy.com/horror/the-orphanage-remake-announced/"><b>Hollywood comunque ne farà un remake</b></a> con Del Toro che probabilmente farà parte della squadra.Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-77920085498463639412012-01-13T15:14:00.001+01:002012-01-13T15:14:16.179+01:00The Good Wife<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-oKHNpcAdEjQ/TxA29hHF7WI/AAAAAAAAA34/A8OOP4eRXdw/s1600/The-Good-Wife.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-oKHNpcAdEjQ/TxA29hHF7WI/AAAAAAAAA34/A8OOP4eRXdw/s1600/The-Good-Wife.jpg" /></a></div>
<br />
Da qualche parte ho letto qualcuno che diceva che le serie tv sono i nuovi romanzi. Forse e' vero o forse no pero' <b>come i buoni romanzi le serie tv posso creare assuefazione</b> - chiedetelo a tutti i fan di Lost - ti fanno entrare nel loro mondo e i personaggi diventano quotidiani quasi amici. Per chi come vede le serie tv, non molte visto il livello medio di cui leggo in giro per il web, la ricerca della serie che t'imprigiona e ti lega al divano e' perenne.<br />
Negli ultimi tempi l'ho trovata in <a href="http://www.imdb.it/title/tt1442462/">The Good Wife</a>, recuperata colpevolmente in ritardo rispetto alla messa in onda americana e a quella italiana. Siamo ormai giunti alla terza serie e io ho da poco cominciato la seconda dopo aver divorato la prima stagione.<br />
Su <a href="http://www.serialmente.com/categorie/recensioni/the-good-wife/">Serialmente</a> ci sono delle bellissime recensioni sulle puntate e ho letto in una di esse una cosa verissima: raccontare la trama di questa serie sminuisce decisamente la visione e non rende giustizia alla serie perché <b>The Good Wife e' una grande serie scritta perfettamente con dei personaggi che vivono di vita propria.</b><br />
La serie in poche parole parla della moglie dell'ex procuratore di Chicago che torna a fare l'avvocato dopo che il marito e' stato mandato in carcere accusato di corruzione. La serie segue le vicende dei diversi casi legali di Alicia (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Julianna_Margulies">Juliana Margulies</a>), della sua vita di moglie tradita, di madre e segue poi le vicende giudiziarie del marito. C'e' anche un triangolo ma non voglio svelare troppo e tutto e' inserito con cosi' tanta discrezione che non appesantisce la storia.<br />
Personalmente non amo i <i>legal drama</i> pero' questo e' diverso perché le puntate, come invece spesso accade per le serie <i>legal</i> e <i>crime</i>, non seguono un format ripetuto. I casi sono tutti diversi e in diversi ambiti legali e sopratutto molto avvincenti, nella prima stagione onestamente non ho trovato neanche una puntata noiosa o banale. L'altro aspetto interessante poi e' che <b>l'aspetto legale e' presentato da tutti i suoi punti di vista e non solo attraverso il semplice e scontato dibattito in aula. Si mostrano i retroscena, quello che avviene prima e dopo un processo e anche quello che avviene per non arrivare ad un processo.</b><br />
Dal punto di vista morale la serie e' ricca di personaggi che vivono sul confine tra il bene e il male, agiscono non sempre in modo politicamente corretto e tutti alla fine cedono ai compromessi della carriera e del denaro oppure cedono semplicemente per salvarsi la faccia. <b>Non ci sono ne' santi ne' eroi mentre l'etica e la moralità sono sempre messe in discussione.</b><br />
L'altro punto di forza della serie e' che la trama orizzontale e' perfettamente integrata in quella verticale e tutto scorre magnificamente anche grazie ad un cast e a delle sceneggiature di ferro. Nel cast oltre alla bravissima protagonista ce ne sono <a href="http://www.imdb.it/title/tt1442462/fullcredits#cast">tanti altri molto bravi</a> e l'investigatrice dello studio, l'ambigua <a href="http://www.imdb.com/character/ch0171423/">Kalinda</a>, ti tiene incollato allo schermo. <b>In questa serie trovo notevole anche la regia con inquadrature e movimenti di camera scelti con stile, soprattutto quando in campo c'e' Alicia con i suoi magnetici sguardi. </b><br />
Non c'e' che dire, quindi, una serie assolutamente da vedere dove gli effetti speciali e i colpi di scena stanno in una sceneggiatura di ferro con dialoghi intelligenti e mai soporiferi. Grande serie e dopo una prima stagione praticamente perfetta spero che la seconda non deluda.<br />
Piccola curiosità' sulla breve sigla. Cambia dalla prima alla seconda serie e sottolinea l'acquisita forza e consapevolezza di se' della protagonista. Per chiudere una piccola nota di colore: secondo me Juliana Margulies porta una parrucca.Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-4250965538381588472012-01-02T11:00:00.000+01:002012-01-02T11:00:03.451+01:00Hunger di Steve McQueen<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-VUlN6r9ypTY/Tv4HMcW1j2I/AAAAAAAAA2g/p97qRuFAQUU/s1600/hunger_movie_poster_steve_mcqueen.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://1.bp.blogspot.com/-VUlN6r9ypTY/Tv4HMcW1j2I/AAAAAAAAA2g/p97qRuFAQUU/s400/hunger_movie_poster_steve_mcqueen.jpg" width="270" /></a></div>
Quando la libertà viene tolta, quando la privazione della dignità umana è all'ordine del giorno l'unica arma di difesa e di offensiva è il proprio corpo. Utilizzare il proprio corpo per lottare e combattere per i propri ideali e per la giustizia.<br />
Hunger il film di Steve McQueen è un film di lotta, un film dove i corpi guerrieri e sconfitti sono i veri protagonisti della storia. Il film narra la storia di Bobby Sands, il rivoluzionario nordirlandese che si è lasciato morire di fame in carcere nel 1981. Ma non ci racconta solo la sua storia ma anche quella di altri uomini che hanno lottato per quella causa e sono morti per essa. Ci racconta il carcere e le sue privazioni, il carcere e la sua dura repressione dei corpi, delle anime e delle persone. I corpi nudi dei prigionieri sono continuamente picchiati e umiliati dai secondini. Le armi di lotta in carcere sono lo sciopero della fame, lo sciopero della pulizia personale, insomma sono lo sciopero del corpo.<br />
Il film ambientato nel periodo thatcheriano è un film duro che colpisce alla stomaco con un regista che alla sua opera prima ci mostra subito i muscoli. Tra le scene di maggior impatto c'è sicuramente il dialogo tra Bobby Sands e il parroco. Una lunga scena con camera fissa che non lascia via di scampo alle parole, un dialogo che è come un combattimento, eppure è l'unico momento del film dove i corpi sono apparentemente a riposo. Un altro aspetto interessante del film è l'utilizzo dei discorsi fuori campo della Thatcher che raccontano la posizione intransigente del governo britannico nei confronti dei prigionieri. In un momento particolare il discorso si va a sovrapporre ad un pavimento che viene lavato, come se le parole pulite e ordinate della Lady di ferro potessero pulire via il lerciume e il sangue delle botte.<br />
<br />Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-75983115655526543932011-12-31T16:15:00.000+01:002012-01-02T19:54:03.702+01:00I miei film del 2011Scatta il 31 dicembre e anche io cado nelle classifiche di fine anno.<br />
Ecco quindi i film che mi sono piaciuti di più in questo anno cinematografico. Ho visto e recuperato tanti bei film ma mi limito a quelli usciti quest'anno.<br />
<br />
Sul primo non ho dubbi gli altri diciamo che li metto a pari merito.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/search?updated-max=2011-11-05T19:15:00%2B01:00&max-results=7">Drive</a><br />
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<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/12/midnight-in-paris-di-woody-allen.html">Midnight in Paris</a><br />
<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/04/il-cigno-nero-di-darren-aronofsky.html">Il cigno nero</a><br />
Pina<br />
<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/12/le-idi-di-marzo-di-george-clooney.html">Le idi di marzo</a><br />
<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/09/carnage-di-roman-polanksi.html">Carnage</a><br />
<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/02/il-discorso-del-re-di-tom-hooper.html">Il discorso del re</a><br />
<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/11/meglio-tardi-che-mai-habemus-papam-di.html">Habemus Papam</a><br />
<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/09/lalba-del-pianeta-delle-scimmie-di.html">L'alba del pianeta della scimmie</a><br />
<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/09/super-8-di-jj-abrams.html">Super 8</a><br />
<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/02/127-ore-di-danny-boyle.html">127 ore</a><br />
<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/10/la-pelle-che-abito-di-pedro-almodovar.html">La pelle che abito</a><br />
<br />
Queste sono le 2 principali delusioni di quest'anno, insomma quei film che mi sarebbero dovuti piacere invece no:<br />
<br />
<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/11/this-must-be-place-di-paolo-sorrentino.html">This must be the place</a><br />
<a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/10/dangerous-method-di-david-cronenberg.html">A Dangerous Method</a><br />
<br />
Questi sono i film che mi sarebbero potuti piacere se li avessi visti...magari li recupero il prossimo anno:<br />
<br />
Melancholia<br />
Faust<br />
The tree of life<br />
WarriorDavidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-30019373308780772562011-12-29T19:05:00.002+01:002012-01-11T12:41:52.070+01:00Le idi di marzo di George Clooney<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-Fhhg-3kIOHY/Tvyq9uloovI/AAAAAAAAA2U/lhp4pSfsxuY/s1600/le-idi-di-marzo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="194" src="http://3.bp.blogspot.com/-Fhhg-3kIOHY/Tvyq9uloovI/AAAAAAAAA2U/lhp4pSfsxuY/s400/le-idi-di-marzo.jpg" width="500" /></a></div>
<br />
<a href="http://www.mymovies.it/film/2011/theidesofmarch/">Le idi di marzo</a> è un film sulla politica e sulle sue ipocrisie. <b>Un film cinico sui giochi di potere e sulla carriera dove i buoni non esistono. Un gioco dove il fine che giustifica sempre i mezzi, senza mezze misure</b>. Il film di Clooney è un film scritto e recitato sul filo del rasoio, mai fuori posto eppure così potente. Non ha bisogno d'inseguimenti, piogge purificatrici o uomini con la barba lunga. A questo film sono sufficienti attori straordinari che recitano uomini e donne, non personaggi: oltre a <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/George_Clooney">George Clooney</a> e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ryan_Gosling">Ryan Gosling</a> ci sono <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Philip_Seymour_Hoffman">Philip Seymour Hoffmann</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Giamatti">Paul Giammatti</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Marisa_Tomei">Marisa Tomei</a> ed <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Evan_Rachel_Wood">Evan Rachel Wood</a>.<br />
Ci sono alcune scene in questo film che ci dimostrano che George Clooney senza troppi vezzi e fronzoli riesce a fare grandi film anche dietro la macchina da presa. <b>In uno dei punti di svolta del film, tutto il dialogo è lasciato fuori campo e a noi resta solo una macchina ferma e un lento zoom in avanti</b>. C'è molto in quell'inquadratura. Sappiamo o immaginiamo di sapere quello che succede all'interno della macchina ma non ci è svelato apertamente. <b>E' un po' tutta qui la politica. Un teatro che sembra giocato a carte scoperte ma che in realtà nei momenti decisivi si sottrae dai riflettori dei quali continuamente si nutre</b>.<br />
<b>Una politica, quella americana in questo caso, che vive di luci ma che si nutre di ombre come quelle che inghiottono Ryan Gosling alla fine del film</b>. Entra nell'ombra e ne esce per arrivare sotto l'ennesimo riflettore, questa volta tutto per lui e non una luce riflessa come quella dell'incipit del film.<br />
Le idi di marzo è come si direbbe un film di struttura, dove la sceneggiatura, la fotografia e la regia sono un tutt'uno con la storia. <b>Niente va mai sopra le righe e qui sta il cinema d'autore di Clooney, nulla viene gridato</b>. Un gran bel film, d'altri tempi si potrebbe dire ma in fondo i tempi sono questi, sempre i nostri. Un tempo storico dove ai presidenti e ai politici si perdona tutto tranne il sesso, certo non da noi.<br />
<br />Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-4279330389595470312011-12-28T13:08:00.001+01:002012-01-11T12:44:05.769+01:00The Artist di Michel Hazanavicius<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-3-Krc045we8/TvsGPnT6g9I/AAAAAAAAA2I/J-JE4vGb5bU/s1600/The-Artist-12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="385" src="http://4.bp.blogspot.com/-3-Krc045we8/TvsGPnT6g9I/AAAAAAAAA2I/J-JE4vGb5bU/s640/The-Artist-12.jpg" width="580" /></a></div>
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Devo ammettere che sono andato al cinema a vedere The Artist con una tutta una serie di pregiudizi e dubbi. Non ero convinto, e non lo sono ancora, dell'idea di fare un film muto al giorno d'oggi. Non sono un fautore della tecnologia a tutti i costi ma il cinema è tecnica e in quanto tale è giusto fare avanguardia utilizzando tale tecnica e non sottraendone.<br />
Fatta questa premessa devo ammettere che The Artist è un bel film che riesce a riproporre l'estetica del cinema muto, i suoi attori e le sue colonne sonore centrando in pieno il suo obiettivo. La storia narra delle alterne fortune di due divi hollywoodiani che hanno la loro fortuna e la loro sfortuna con l'avvento del sonoro. Non c'è che dire un periodo magico e anche molto doloroso per tutti gli attori che non ce l'hanno fatta a superare l'ostacolo della parola. Sono diversi i momenti del film in cui la parola e la sua assenza sono al centro di incubi, gag e momenti drammatici.<br />
Il film di Hazanavicius riesce a intrattenere lo spettatore senza annoiare. C'è da dire che il regista è riuscito a fare un film per il pubblico e non per l'elite cinefila. The Artist è un film godibile e furbo, una storia d'amore e cinema che seduce anche il pubblico contemporaneo. Anche io ne sono stato catturato e, come ogni volta che vedo un film muto, alla fine dimentico che il sonoro e i dialoghi sono assenti. Chissà se alla notte degli Oscar non ci siano sorprese quest'anno, tutto sembra andare in quella direzione.<br />
Un ultimo dubbio. Se si doveva fare un film muto al giorno d'oggi perché si è scelto di riprodurre fedelmente l'estetica e le dinamiche dei film del passato? Non sarebbe stato bello sperimentare in qualche modo l'assenza del sonoro?Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-49747239242365346602011-12-20T15:46:00.000+01:002012-01-11T12:45:08.879+01:00Provaci ancora Dexter<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-ap-i2V213Co/TvCfLbldIOI/AAAAAAAAA18/R2pL-FYyxXM/s1600/dexter-s6-1280x800.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="305" src="http://2.bp.blogspot.com/-ap-i2V213Co/TvCfLbldIOI/AAAAAAAAA18/R2pL-FYyxXM/s640/dexter-s6-1280x800.jpg" width="580" /></a></div>
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Ingenuamente ho sempre pensato che Dexter sarebbe andato avanti sempre con la stessa qualità nella scrittura. Mi sbagliavo, perché la stagione appena conclusa e' veramente deludente e discretamente noiosa.<br />
In passato quando avevo parlato <a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2008/01/dexter.html">qui</a> e <a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2009/03/dexter-terzo.html">qui</a> di Dexter avevo sempre sottolineato il suo essere una serie forte perché aveva una sceneggiatura solida, una costruzione psicologica del protagonista notevole e sopratutto c'era quella linea di sangue che univa le puntate della singola stagione e le singole stagioni tra loro. Era ovvio che qualcosa dovesse cambiare e già con la scorsa stagione c'era il sentore, in parte recuperato anche grazie ad un buon personaggio come quello di Lumen (Julia Stiles). Non era ovvio pero' che la serie arrivasse a toccare il fondo così velocemente.<br />
La stagione appena conclusa ha una trama verticale veramente banale e scontata, la linea di sangue si e' persa per lasciare il posto ad un "originalissimo" tema religioso. Parlare di religione e Dexter ci può stare ma in questi termini anche no.<br />
Le storie parallele a quella di Dexter sono troppe e confuse, sembra diventata una soap. E' interessante la sottotrama poco approfondita dello stagista collezionista e chissà che non diventi la storia della prossima stagione. Il personaggio di Dexter e' decisamente peggiorato nella sua psicologia sempre più spicciola e poco interessante. E poi Deb...beh lasciamo perdere.<br />
Insomma tutto lascia a desiderare e il pensiero di abbandonare una serie che sarebbe dovuta già finire la scorsa stagione e' forte. Pero' qualcosa si salva: l'ultimo minuto dell'ultima puntata, quei pochi secondi che mi convincono a vedere anche la successiva, almeno ci proverò.<br />
<br />Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-73016399188729775862011-12-04T13:01:00.001+01:002011-12-04T14:19:45.635+01:00Midnight in Paris di Woody Allen ---- Recensione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-6NmGGsGTaY8/Tttx91STXtI/AAAAAAAAA1w/QUfe5171_dA/s1600/mighnight-in-paris.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="179" src="http://4.bp.blogspot.com/-6NmGGsGTaY8/Tttx91STXtI/AAAAAAAAA1w/QUfe5171_dA/s320/mighnight-in-paris.jpg" width="320" /></a></div>
<b>Midnight in Paris</b> può avere i suoi difetti e può non piacere a tutti. Si può cercare di leggere nel film la storia del cinema e la poetica alleniana ma per me questo film è stato cinema di puro abbandono e <b>Woody Allen</b> <b>è riuscito a regalarmi (ci) un film bello e letteralmente incantevole.</b> Se ti scopri alla fine del film con un sorrisetto soddisfatto, compiaciuto e rilassato il film ha fatto il suo effetto.<br />
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Un film ci fa vedere Parigi e il suo fascino ma ci parla anche dei sogni. L'idea alla base del film è un gioco che tutti abbiamo fatto almeno una volta nella vita cioè in quale periodo del passato vorremmo aver vissuto. <b>Il protagonista del film sceglie la Parigi degli anni 20 e la trova a mezzanotte in tutto il suo splendore, con i suoi personaggi</b> (Hemingway, Dalì, Picasso, Gertrude Stein, ecc) tutti volutamente sopra le righe come se fossero realmente materia del sogno, eppure tutti così presenti e reali.<br />
<br />
Il protagonista trova il suo sogno dopo mezzanotte e trova in un certo senso se stesso e la sua strada. Capisce che<b> la sua nostalgia del passato è solo il motore per vivere meglio il proprio presente, unico tempo che secondo Allen vale la pena di essere vissuto anche se può apparire più noioso</b>. Allen quindi secondo me non è critico nei confronti della nostalgia ma la ricolloca, trasformandola in un carburante che muove la nostra vita.<br />
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Quest'ultimo film di Woody Allen mi è piaciuto tanto e mi ha fatto ridere e sognare. Un film magico insomma, <b>uno di quei film che con leggerezza ci raccontano tante cose e ci fanno dimenticare di essere seduti su una poltrona a vedere un film</b>. E poi pensare di vivere anche solo una notte con i surrealisti mi ha fatto sognare.<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="480" src="http://www.youtube.com/embed/rFRwOkA_eIQ?rel=0" width="640"></iframe>Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-2315073987568547062011-11-24T15:04:00.001+01:002011-11-30T16:56:08.759+01:00Pezzi di film<b>L'illusionista</b><br />
Il declino di un artista come tanti altri in un mondo dove l'illusione non ha più fascino forse perché ci viviamo dentro. Un film che dipinge la storia ed emoziona. Un racconto leggero ed elegante. Dal creatore di <a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=34731">Appuntamento a Belleville</a> e ispirato ad un personaggio di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jacques_Tati">Jacques Tati</a> che appare anche in una scena del film.<br />
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<b>Bronson</b><br />
Un pugno in faccia, un pugno nello stomaco, tanti calci e una piuma che ti fa il solletico. Questo e' <a href="http://www.mymovies.it/film/2008/bronson/">Bronson</a>. Film di <a href="http://www.mymovies.it/biografia/?r=18300">Nicolas Winding Refn</a> che rende teatrale la storia del carcerato più pericolo del Regno Unito. Un bravissimo Tom Hardy c'intrattiene con la violenza di un personaggio in bilico tra arte e pazzia. Questo regista, colpevolmente scoperto con <a href="http://overlookdavid.blogspot.com/2011/10/drive-di-nicolas-winding-refn.html">Drive</a>, continua a stupirmi. <br />
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<b>Monsters</b><br />
Un piccolo film da gustare. C'e' molto <a href="http://www.imdb.com/title/tt1136608/">District 9</a> e poco del sopravvalutato <a href="http://www.mymovies.it/film/2008/cloverfield/">Cloverfield</a>. Non c'e' la camera a mano e ci sono dialoghi non sempre stupidi. Gli alieni ci sono ma non sempre si fanno vedere. Due facce nuove che recitano, i confini del Messico a fare da cornice e un finale insolitamente romantico.<br />
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<b>Chloe</b><br />
<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Atom_Egoyan">Atom Egoyan</a> ci mostra di nuovo il suo lato morboso. Un film non proprio bello e troppo patinato per i miei gusti. Ha il pregio di rendere l'aria asfissiante ma c'e' qualcosa che non va. Troppo autocompiaciuto? Eccessivamente voyeuristico? Brava <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Julianne_Moore">Julianne Moore</a>. <br />
<br />Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-88655312498281498102011-11-08T10:00:00.000+01:002011-11-08T10:00:01.740+01:00This must be the place di Paolo Sorrentino<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-sYWZ39cLIso/TrWF4hVzznI/AAAAAAAAAyk/1sZ2ZHfzRxs/s1600/ThisMustBeThePlace.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="344" src="http://2.bp.blogspot.com/-sYWZ39cLIso/TrWF4hVzznI/AAAAAAAAAyk/1sZ2ZHfzRxs/s640/ThisMustBeThePlace.jpg" width="640" /></a></div>
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Un film deludente quello di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Sorrentino">Sorrentino</a>. Sarà che le aspettative erano alte e forse quando se ne hanno troppe si rimane puntualmente delusi. Non riesco a concretizzare con precisione tutti i miei dubbi sul film ma parafrasando una citazione del film, qualcosa mi ha disturbato e non capisco cosa.<br />
Paolo Sorrentino è un regista che sa usare la macchina da presa e ne è consapevole. In tutti i suoi film i movimenti di camera fanno danzare le scene e le immagini. In quest'ultimo film però tutto appare gratuito, come un puro esercizio di stile. Rimangono una serie di belle immagini, di belle sequenze ma la sostanza è a mio avviso veramente scarsa.<br />
La storia raccontata poi non è un granché. Poteva essere più interessante con scelte di altro tipo ma inserire, a mio avviso in modo ruffiano, l'olocausto come filo conduttore non da forza al film ma al contrario lo indebolisce. Qual'è il vero senso del film? La ricerca di se stesso da parte del protagonista, non sembra perché alla fine a parte togliersi il trucco non succede molto di più. Il protagonista si libera dei suoi problemi irrisolti che si trascina in tutto il film? Probabile. Ma in fondo la sceneggiatura mi sembra una serie di quadri messi lì, uno di seguito all'altro con personaggi che appaiono e scompaiono senza lasciare una traccia reale. Una serie di belle storielle. Sui buchi di sceneggiatura rimando al post di <a href="http://www.smeerch.it/">Smeerch</a>. I dialoghi sono in alcuni momenti divertenti, soprattutto grazie a <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sean_Penn">Sean Penn</a>, ma il film è troppo pieno di citazioni che sono la gioia di Twitter. Chissà se le battute/citazioni rientrano tutte nei 140 caratteri.<br />
I bei quadri ovviamente non mancano come quando canta <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/David_Byrne_(musicista)">David Byrne</a>. Bella scena, belle idee ma per un videoclip non per la scena di un film anche perché il tutto è slegato dal resto. Mi sono piaciuti dei momenti surreali, anche questi slegati dal flusso narrativo: il passaggio all'indiano, Batman che cammina solitario nella notte, il mega gonfiabile a forma di birra e la macchina che va in autocombustione.<br />
Nel complesso il film pur se visivamente molto bello non mi ha convinto. Mi è mancato il Sorrentino che ho apprezzato in altri film, la sua estetica unita ad una storia originale. Nel film non c'è il dramma de <a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=33640">L'uomo in più</a>, il gusto fuori dall'ordinario dell'<a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=43624">Amico di famiglia</a>, il mistero elettrico de <a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=35061">Le Conseguenze dell'Amore</a> e il morboso e anonimo potere de <a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=49512">Il Divo</a>. Se questo è il Sorrentino internazionale spero ritorni presto in patria.Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-59319141006507602862011-11-05T19:15:00.001+01:002011-11-05T19:15:32.567+01:00Meglio tardi che mai: Habemus Papam di Nanni Moretti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-eKGgJVn3wGc/TrV8y5ZCP_I/AAAAAAAAAyc/kQYLqRBrqN0/s1600/habemus-locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="467" src="http://1.bp.blogspot.com/-eKGgJVn3wGc/TrV8y5ZCP_I/AAAAAAAAAyc/kQYLqRBrqN0/s640/habemus-locandina.jpg" width="640" /></a></div>
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Non sono un fan di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nanni_Moretti">Moretti</a>. Lo apprezzo in alcuni film ma non accetto in pieno la sua filmografia a volte ripetitiva e un po' autoreferenziale. <a href="http://www.mymovies.it/film/2011/habemuspapam/">Habemus Papam</a>, il suo ultimo film uscito qualche tempo fa al cinema è invece un film che mi è piaciuto parecchio. Il film è stato molto chiacchierato perché parla del Papa e della religione cattolica ma come ovviamente si può immaginare, le critiche e i pregiudizi sono pienamente infondati.<br />
Nanni Moretti costruisce un film equilibrato dove la commedia si alterna al film d'introspezione senza esagerare. Un film sul dubbio, sulla ricerca della propria personalità. Il film racconta la crisi di un Papa neoeletto che ha dei dubbi e non vuole diventare Papa, senza capirne neanche lui il perché. Un dilemma comune, sembra, quello dei giorni nostri. Ci si trova di fronte a dei bivi, delle decisioni e delle responsabilità e non sa si bene come reagire, non si sa come affrontare certe scelte. Molto spesso si reagisce scappando, si reagisce con un rifiuto che porta ad una ricerca interiore per capire le ragione di tale rifiuto. Se questo succede ad un Papa appena eletto, ecco che la storia prende subito una piega interessante.<br />
Va proprio detto che Moretti ha avuto una bella idea e l'ha saputa controllare bene, dosando tutti gli elementi presenti in campo. Ci mostra l'interno del Conclave e ci fa vedere i cardinali che pregano per non essere scelti dal Signore. Nessuno si sente pronto e all'altezza perché in fondo parliamo di uomini, di esseri umani con sentimenti e debolezze. Forse questo aspetto può aver infastidito la Chiesa, mostrare degli uomini di chiesa con le loro fragilità e i loro dubbi.<br />
Spero che non siano stati infastiditi dal divertente mondiale di Pallavolo organizzato dallo psicanalista Nanni Moretti, e neanche dalla bella scena dove i cardinali ammazzano il tempo con piccoli vizi nelle loro stanze.<br />
Un film da vedere anche per la bella interpretazione di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Michel_Piccoli">Michel Piccoli</a> e questa volta da consigliare anche chi morettiano non lo è e non lo è mai stato. Merita anche per un finale decisamente amaro ma ricco di verità.<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="480" src="http://www.youtube.com/embed/Gnl9uq-7WhA?rel=0&hd=1" width="853"></iframe>Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-86895710227114761832011-10-27T17:23:00.005+02:002011-10-27T17:30:08.495+02:00Drive di Nicolas Winding Refn<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-p3JdsZc3Vho/Tql1IAik1CI/AAAAAAAAAuY/R68asrmuX5M/s1600/Drive+Film+Scena+Night+Club.png" imageanchor="1" style="display: inline !important; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="http://1.bp.blogspot.com/-p3JdsZc3Vho/Tql1IAik1CI/AAAAAAAAAuY/R68asrmuX5M/s640/Drive+Film+Scena+Night+Club.png" width="419" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una scena del film</td></tr>
</tbody></table>
Il film racconta di un ragazzo che guida auto durante le rapine e su set cinematografici come stuntman. Il protagonista fa dei passi falsi che disturberanno i boss della zona e metteranno in pericolo la sua vita e quella delle persone a cui tiene. <b>Una storia non originale ma raccontata con eleganza e con un punto di vista originale, intenso ed emozionante</b>.<br />
<br />
<b>L'incipit del film e' bellissimo</b>. Il protagonista si accorda per fare da autista durante una rapina. La rapina si svolge con qualche prevedibile imprevisto e lui impassibile e freddo svolge il suo lavoro fino in fondo come da accordi presi. La velocità delle auto s'intreccia con le strade notturne della città, i dettagli si mescolano alle riprese aeree. <b>Una perfetta sintonia tra movimento e dettaglio. Un incipit che e' la giusta presentazione del film</b>, delle scelte narrative che vedremo e dell'atmosfera che si respirera' durante la visione.<br />
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Un'altra scena in <a href="http://Drive/"><b>Drive</b></a> mi ha colpito per la sua capacita' di sintesi. Nel loro primo incontro la protagonista femminile chiede al protagonista cosa fa nella vita e lui risponde che guida, poi dopo una pausa lei chiede se e' pericoloso e lui risponde di si. In questo <b>breve ma intenso dialogo</b> si raccontano <b>molte cose sul protagonista e su quello che rappresenta</b>. Un uomo che guida e non fa niente altro, un uomo a cui non e' permesso altro nella vita, <b>un uomo che a suo modo diventa eroe anche perché lui semplicemente guida.</b><br />
<br />
Queste due scene raccontano molto del film e del personaggio principale, il resto del film non fa altro che confermarcelo con cura nelle inquadrature, nella composizione dell'immagine e un affascinante uso della luce. <b>In molte scene infatti la luce diventa astratta e sottolinea alcuni momenti importanti</b> come la scena dell'ascensore e in tutta la parte finale. <b>La luce disegna le scene, le rende vive e racconta la storia.</b><br />
<br />
Oltre alle scene gia' citate ce ne sono altre da evidenziare, la <b>scena dell'ascensore</b> e la <b>scena del night club</b>. Nell'ascensore c'e' una vera e propria danza, una danza di luce, corpi, amore e violenza. All'opposto c'e' invece la fissita' della scena del night club, fissi sono i corpi delle ballerine nude con lo sguardo perso nel vuoto, fissa la posa di <a href="http://www.imdb.it/name/nm0331516/"><b>Ryan Gosling</b></a> con il martello in mano inquadrato dal basso verso l'alto.<br />
<br />
Un film che mi e' piaciuto molto con un ottimo cast e una bella colonna sonora. Ryan Gosling e' veramente una rivelazione. Era la prima volta che lo vedevo recitare e non mi aspettavo una cosi' bella performance. Anche tutti i personaggi di supporto sono bravi compresa <a href="http://www.imdb.it/name/nm1659547/"><b>Carey Mulligan</b></a> la ragazza triste della porta accanto che fa bene la sua parte.<br />
<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="480" src="http://www.youtube.com/embed/-_wlyIHRJT4" width="640"></iframe><br />
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<br />Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-8240561620814750332011-10-17T15:41:00.000+02:002011-10-17T15:41:09.969+02:00American Life di Sam Mendes<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-vmbFsnHxkgs/TpwvsfgwtyI/AAAAAAAAAuE/O4nIMrrI1EI/s1600/American-Life-Poster-Italia.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-vmbFsnHxkgs/TpwvsfgwtyI/AAAAAAAAAuE/O4nIMrrI1EI/s400/American-Life-Poster-Italia.jpeg" width="280" /></a></div>
Finalmente sono riuscito a vedere questo film di un paio di anni fa e devo dire che le mie aspettative erano all'altezza del film: <a href="http://www.mymovies.it/film/2009/americanlife/"><i>American Life</i></a> mi e' piaciuto molto. <b>Ho trovato il film divertente, brillante, intelligente nel racconto, sobrio e con due protagonisti credibili e simpatici</b>. Devo ammettere che in questo caso c'e' stata molta immedesimazione nei protagonisti coetanei, che hanno problematiche e dubbi che mi appartegono e per questo il loro viaggio mi ha emozionato. <b>Uno di quei film che magari non passeranno alla storia ma che rimangono
impressi, come rimangono impressi Burt e Verona, cosi' insicuri,
cosi' indecisi ma innamorati e amanti della vita</b>.<br />
<br />
<b>La storia e' quella di una coppia che aspetta un bambino che va alla ricerca della loro casa. La casa in questo racconto non e' un luogo fisico ma un luogo emozionale, di crescita, il fondamento della loro vita come famiglia</b>. In questo loro percorso incontreranno diverse coppie, diversi modi di vivere la famiglia e l'essere genitori. La galleria di personaggi alterna il divertente, le macchiette lasciando spazio anche alla riflessione. Alla fine i due futuri genitori sceglieranno la loro strada e quella che e' soltanto loro come e' giusto che sia. <br />
<br />
E' un film leggero e profondo. Un film dove la regia e' sobria e non invadente, dove i dialoghi sono misurati eppure decisi e puntuali. <b>La scena delle promesse sul tappeto elastico, una sorta di matrimonio virtuale, e' bellissima per quello che i due si dicono e per quello che puo' significare per una coppia</b>. In fondo una relazione, un matrimonio, una convivenza funziona anche se c'e' il giusto scambio di promesse esplicite e implicite e se le scelte sono quelle della coppia e non degli altri.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-GlvPrqPHy5g/Tpwu9DE-5nI/AAAAAAAAAt8/cSejqu4Vfbk/s1600/American+life+di+Sam+Mendes+-+Le+promesse.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="419" src="http://1.bp.blogspot.com/-GlvPrqPHy5g/Tpwu9DE-5nI/AAAAAAAAAt8/cSejqu4Vfbk/s640/American+life+di+Sam+Mendes+-+Le+promesse.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La scena delle "promesse"</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b>C'e' da ricordare che il regista e' un certo <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sam_Mendes">Sam Mendes</a></b> che ci ha regalato
film come <a href="http://www.mymovies.it/film/1999/americanbeauty/"><i>American Beauty</i></a> e <a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=56134"><i>Revolutionary Road</i></a>. Ma qui abbandona la sua
tagliente visione della famiglia per portarci probabilmente piu' vicini
alle emozioni famigliari di <a href="http://www.mymovies.it/film/2002/eramiopadre/"><i>Era mio padre</i></a>, ovviamente con toni da
commedia.<br />
<br />
<b>Una piccola nota sul titolo originale <i>Away we go</i></b>, decisamente piu' in linea con il racconto, con lo spirito e con le emozioni del film.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="http://www.youtube.com/embed/paUG65nuR9c" width="640"></iframe>Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8288615155547495288.post-50682667967225354902011-10-14T11:19:00.001+02:002011-10-14T11:22:38.058+02:00La pelle che abito di Pedro Almodóvar<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-Xo7EBAbou2k/Tpf8uKUfBqI/AAAAAAAAAts/tvF1Nc4qUcQ/s1600/La-pelle-che-abito-almodovar-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-Xo7EBAbou2k/Tpf8uKUfBqI/AAAAAAAAAts/tvF1Nc4qUcQ/s1600/La-pelle-che-abito-almodovar-1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una scena del film</td></tr>
</tbody></table>
La pelle che abita e' l'ultimo film di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pedro_Almod%C3%B3var">Pedro Almodóvar</a>, un film teoricamente di genere, un thriller che segue l'altro strano thriller del regista, <a href="http://www.mymovies.it/film/2009/gliabbraccispezzati/"><i>Gli abbracci spezzati</i></a>. E' un <b>film che rivisita il mito di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Frankenstein">Frankenstein</a></b> ma che con Almodóvar prende tutta un'altra piega.<br />
<br />
Il film e' girato con molta eleganza, il regista non lascia al caso nessuna inquadratura e nessun movimento di camera.<b> E' un film che avvolge e seduce</b>. Almodóvar pero' non va mai sopra le righe e nonostante in alcuni momenti possa sembrare un film di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/David_Cronenberg">Cronenberg</a>, rimane sempre il film di un autore che ha dato nuova vita al melo'. <b>Il regista non e' per le scene ricche di tensione e di claustrofobia anche se a volte si respira un'aria morbosa</b> che potrebbe a mio avviso essere anche piu' spinta.<br />
<br />
Il film e' decisamente superiore a <b><i>Gli abbracci spezzati</i></b> che non mi aveva convinto del tutto per la sua storia un po' confusa. Sembra pero' che quel film sia stata la palestra per il regista per creare <a href="http://www.mymovies.it/film/2011/lapielquehabito/"><i>La pelle che abito</i></a>. <b>L'impressione e' che con il precedente film il regista abbia sperimentato alcune idee meglio concretizzate in quest'ultima pellicola. </b><br />
<br />
<b>Il corpo, la pelle come identita' e come inganno, la vendetta e l'amore folle sono le tematiche principali del film</b>, illustrate da Almodóvar attraverso citazioni artistiche, come le bellissime sculture di <a href="http://www.google.it/search?hl=it&q=Louise+Bourgeois&gs_sm=e&gs_upl=47l47l0l255l1l1l0l0l0l0l153l153l0.1l1l0&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.,cf.osb&biw=1440&bih=671&um=1&ie=UTF-8&tbm=isch&source=og&sa=N&tab=wi">Louise Bourgeois</a> o i quadri che adornano la bellissima casa del protagonista.<br />
<br />
<i>La pelle che abito</i>, nonostante le apparenze, e' un film di <b>Almodóvar</b> perche' ritroviamo qui tutte le sue tematiche e nonostante l'eleganza della messa in scena e della regia <b>ci ricorda in diversi momenti che e' sempre il regista spagnolo che si e' fatto conoscere con i suoi film piu' folli</b>. Il personaggio dell'uomo tigre, alcune battute e in parte il finale lo fanno venire allo scoperto. <br />
<br />
Nel complesso e' bel film, godibile, con una bellissima <a href="http://www.imdb.com/name/nm0025745/">Elena Anaya</a> e un <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Banderas">Antonio Banderas</a> mai fuori le righe, <b>un thriller nella storia ma ma non nel ritmo. Per il mio gusto personale, in un film del genere manca un po' di gelida cattiveria.</b> <br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-TgT8A6ysKFY/Tpf5ZKdiwWI/AAAAAAAAAtc/Cd57pzSY4ZU/s1600/la+pelle+che+abito+almodovar+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-TgT8A6ysKFY/Tpf5ZKdiwWI/AAAAAAAAAtc/Cd57pzSY4ZU/s1600/la+pelle+che+abito+almodovar+2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una scena del film</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-y97gCJKzt6Y/Tpf5Zv42ruI/AAAAAAAAAtk/yH_w8BtMHUg/s1600/la+pelle+che+abito+almodovar+3" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<br />Davidhttp://www.blogger.com/profile/08540150326163240524noreply@blogger.com0