In questo film tutto è nuovo. E' il primo film della Nouvelle Vague. E' il primo film di Godard. Un nuovo modo di fare cinema. Un nuovo modo di fare cinema d'autore.
Il tocco della regia è leggero, è mobile. Il protagonista è ammiccante nei confronti dello spettatore. La storia è trattata come se fosse una commedia, ma in realtà la storia del protagonista è amara. Lo stile leggero mi ha ricordato, forse sarò blasfemo, i film di Jacques Tati.
I dialoghi del film sono un'altra cosa che mi ha colpito. Sembrano frasi buttate lì per caso ma alla fine sono dei veri concentrati di ottima scrittura. Il tutto anche grazie ai protagonisti, la bellissima Jean Seberg (Patrizia) e in particolare a Jean Paul Belmondo (Michel). Un attore che ogni volta che lo vedo recitare mi stupisce. Non appartengo alla sua generazione e quindi per me è sempre una scoperta. Lo trovo straordinario, riesce sempre a riempire lo schermo. Ogni suo gesto, ogni sua smorfia arricchisce la narrazione.
Non so se non sono felice perché non sono libera o se non sono libera perché non sono felice. Patrizia Franchini
Patrizia: Perché sei venuto qui, Michel?
Michel: Io? Perché ho voglia di fare di nuovo l'amore con te.
Patrizia: Non è un buon motivo direi.
Michel: Invece sì, vuol dire che ti amo.
Patrizia: Signor Parvulesco, qual è la sua più grande aspirazione nella vita?
Scrittore Parvulesco: Divenire immortale, e poi... morire.
2 commenti:
E già mi hai fatto realizzare che questa prima volta io la devo ancora vivere... Ma d'altronde sono più piccolo di sei mesi... quindi ho tempo per recuperare il tuo passo avanti :-)
Ora un piccolo complimento generale...
spesso le tue righe hanno il merito di incuriosiormi sull'argomento!
Per esmepio anche il Sole dei morenti di prima... è qualche giorno che mi dico lo devo cercare in libreria! ;-)
Bè ottimo! il tuo è un bellissimo complimento ;) poi magari chissà le sensazioni e le impressioni sono sempre personali...
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