La storia e' quella di una coppia che aspetta un bambino che va alla ricerca della loro casa. La casa in questo racconto non e' un luogo fisico ma un luogo emozionale, di crescita, il fondamento della loro vita come famiglia. In questo loro percorso incontreranno diverse coppie, diversi modi di vivere la famiglia e l'essere genitori. La galleria di personaggi alterna il divertente, le macchiette lasciando spazio anche alla riflessione. Alla fine i due futuri genitori sceglieranno la loro strada e quella che e' soltanto loro come e' giusto che sia.
E' un film leggero e profondo. Un film dove la regia e' sobria e non invadente, dove i dialoghi sono misurati eppure decisi e puntuali. La scena delle promesse sul tappeto elastico, una sorta di matrimonio virtuale, e' bellissima per quello che i due si dicono e per quello che puo' significare per una coppia. In fondo una relazione, un matrimonio, una convivenza funziona anche se c'e' il giusto scambio di promesse esplicite e implicite e se le scelte sono quelle della coppia e non degli altri.
La scena delle "promesse" |
C'e' da ricordare che il regista e' un certo Sam Mendes che ci ha regalato film come American Beauty e Revolutionary Road. Ma qui abbandona la sua tagliente visione della famiglia per portarci probabilmente piu' vicini alle emozioni famigliari di Era mio padre, ovviamente con toni da commedia.
Una piccola nota sul titolo originale Away we go, decisamente piu' in linea con il racconto, con lo spirito e con le emozioni del film.
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