
Il film ha un cast di attori sconosciuti che supportano il film ben girato da Danny Boyle che dimostra un'ottima capacita' di costruire storie interessanti cinematograficamente appetibili.
Il regista riesce a realizzare dei film mai pretenziosi (forse unica eccezione The Beach) ma sempre ricchi di spunti interessanti e scelte registiche, di montaggio e musicali molto azzeccate. Il ritmo e' forse il punto forte di questo film che scorre via velocemente ma lasciando traccia di quello che vuole raccontare. Forse a tratti il film e' farcito di qualche romanticismo di troppo, ma dopotutto e' in linea con la storia e non guasta eccessivamente la visione.
Uno dei nei del film e' il doppiaggio che con la sua traduzione stravolge il senso di una delle scene madri del film, un episodio che non dovrebbe verificarsi e che da' un punto in piu' a favore dei film in lingua originale che anche se sottotitolati ti permettono di valutare personalmente quello che viene detto. L'altra pecca, a mio parere, e' che a tratti il film appare un po' paternalista nei confronti dell'India e del suo popolo. Gli occidentali "sembrano" un po' superiori, ma forse e' solo una mia impressione.