sabato 5 novembre 2011

Meglio tardi che mai: Habemus Papam di Nanni Moretti


Non sono un fan di Moretti. Lo apprezzo in alcuni film ma non accetto in pieno la sua filmografia a volte ripetitiva e un po' autoreferenziale. Habemus Papam, il suo ultimo film uscito qualche tempo fa al cinema è invece un film che mi è piaciuto parecchio. Il film è stato molto chiacchierato perché parla del Papa e della religione cattolica ma come ovviamente si può immaginare, le critiche e i pregiudizi sono pienamente infondati.
Nanni Moretti costruisce un film equilibrato dove la commedia si alterna al film d'introspezione senza esagerare. Un film sul dubbio, sulla ricerca della propria personalità. Il film racconta la crisi di un Papa neoeletto che ha dei dubbi e non vuole diventare Papa, senza capirne neanche lui il perché. Un dilemma comune, sembra, quello dei giorni nostri. Ci si trova di fronte a dei bivi, delle decisioni e delle responsabilità e non sa si bene come reagire, non si sa come affrontare certe scelte. Molto spesso si reagisce scappando, si reagisce con un rifiuto che porta ad una ricerca interiore per capire le ragione di tale rifiuto. Se questo succede ad un Papa appena eletto, ecco che la storia prende subito una piega interessante.
Va proprio detto che Moretti ha avuto una bella idea e l'ha saputa controllare bene, dosando tutti gli elementi presenti in campo. Ci mostra l'interno del Conclave e ci fa vedere i cardinali che pregano per non essere scelti dal Signore. Nessuno si sente pronto e all'altezza perché in fondo parliamo di uomini, di esseri umani con sentimenti e debolezze. Forse questo aspetto può aver infastidito la Chiesa, mostrare degli uomini di chiesa con le loro fragilità e i loro dubbi.
Spero che non siano stati infastiditi dal divertente mondiale di Pallavolo organizzato dallo psicanalista Nanni Moretti, e neanche dalla bella scena dove i cardinali ammazzano il tempo con piccoli vizi nelle loro stanze.
Un film da vedere anche per la bella interpretazione di Michel Piccoli e questa volta da consigliare anche chi morettiano non lo è e non lo è mai stato. Merita anche per un finale decisamente amaro ma ricco di verità.

1 commenti:

kinarto ha detto...

il film è stato indicato come "miglior film"del 2011 dalla prestigiosa rivista di cinema francese Cahiers du Cinema.Un bel colpo per il cinema italiano e per il grande Moretti,amato moltissimo oltralpe