venerdì 7 ottobre 2011

Fotografia - Festival Internazionale di Roma 2011

Il Fotografia Festival di quest'anno l'ho trovato deludente. Mi riferisco alla mostra principale che si tiene in questi giorni a Roma al Macro Testaccio. Negli ultimi anni a mio parere il Festival ha perso il suo smalto iniziale dove riusciva a proporre fotografi interessanti e progetti molto coerenti intorno al tema scelto. Tra le ultime edizioni forse la piu' interessante e' stata quella al PdE di un paio di anni fa dove si e' tentata la strada del multimediale. Interessante strutturalmente ma decisamente portatrice di fruibilita' distratta, cosa che non fa bene alla fotografia.
Sono ormai storia i tempi in cui esponevano i grandi Koudelka e Salgado e l'anno in cui ho scoperto Martin Parr. Dei bravi fotografi conosciuti gli scorsi anni in questa edizione rimangono in un angolo le belle foto di Anders Petersen, con le sue foto forti con un bellissimo bianco e nero.
Il Festival mi sembra che abbia poche idee, pochi spunti interessanti e poche belle fotografie. Colpa dei tagli che il festival ha subito? Colpa della mancanza d'ispirazione o e' semplicemente un segnale dello stato della fotografia?
Il sovraccarico di fotografie che subiamo tutti i giorni, la digitalizzazione dell'immagine hanno cambiato definitivamente la prospettiva con la quale guardiamo le foto. Uno dei pannelli della mostra, non ricordo chi era che lo diceva, sosteneva che e' finito il tempo dei fotografi alla Cartier Bresson, il tempo del "Momento decisivo". Secondo me in parte e' vero perche' il digitale ha rivoluzionato il concetto di attimo e d'istante in fotografia.
L'altro aspetto che sempre della fotografia mi ha deluso negli ultimi anni e' l'uso del colore. Sopratutto nella fotografia cosidetta artistica c'e' poca sperimentazione sul colore in favore dell'utilizzo del bianco e nero, sempre banalizzato e sempre troppo scelta ovvia e facile.
In questa edizione ovviamente non e' tutto da buttare ma ci sono dei fotografi che mi hanno colpito e a parte Alec Soth sono tutti orientali o medio-orientali. Le foto degli orientali vanno al di la' del semplice istante ma scavano ed esprimono.
Comincia dall'unico "occidentale" che mi ha colpito oltre alla conferma di Petersen.

Alec Soth  
Sono interessanti e affascinanti i suoi ritratti. Mi sono piaciuti i suoi colori, il suo citazionismo e il gusto per la composizione. Uno sguardo interessante.  


Lieko Shiga
Quello che ho preferito. Sperimenta con l'immagine e va oltre il visibile, trasmette sensazioni. Va oltre il semplice scatto e la fotografia diventa contemporanea, realmente digitale e immaginaria. Quando la fotografia non puo' essere raccontata. Le sue atmosfere ricordano David Lynch. A questo link potete vedere i suoi lavori e perché no, magari comprare una sua opera.


Mayumi Hosokura
Straniante e surreale. Le sue immagini sono immaginarie e sospese...eppure reali.


Asako Narahashi
Mi e' piaciuto per il suo punto di vista originale. Foto a pelo d'acqua


Rinko Kawauchi
Lui anche sperimenta con la fotografia e con la luce, rendendo eterea e immateriale l'immagine.


Rania Matar
Classica ma interessante perche' ci mostra un mondo che conosciamo ancora troppo poco, quello arabo. Lo fa con classicita' ma con una bella e originale composizione dell'immagine.


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