venerdì 16 settembre 2011

SUPER 8 di J.J. Abrams


Per la trama del film forse e' il caso di rimandare altrove dove sanno sintetizzare in modo efficace la storia. Andiamo invece dritti al punto e parliamo un po' in ordine sparso di un film che ti riporta agli anni 80 e non solo con la ricostruzione del film ma in generale con il sapore di un cinema che forse e' sparito e che fa parte della mia infanzia/adolescenza. Un film dove i protagonisti principali sono un gruppo di pre-adolescenti che ti fanno ritornare a quell'eta'.
Film perfetto per chi e' cresciuto con i Goonies, Stand By Me o E.T. Gli stessi che da adulti hanno ritrovato in parte negli adulti di Lost quella ricerca dell'ignoto. La ricerca del mistero, dell'avventura a tutti i costi, la speranza di trovare un galeone pieno d'oro sono tipiche di quell'eta'. Oggi non so se i ragazzini vivono le stesse cose oppure crescono piu' in fretta. Forse non e' piu' come prima se c'e' la necessita' di raccontare questa storia negli anni 80 e non ai giorni nostri.
Nonostante questo ritorno al passato il film non sa di antico, nostalgico probabilmente si, ma antico no di certo. Tutto e' nuovo ma tutto e' classico. I ragazzini in bicicletta, la pellicola del film sono un classico mentre l'alieno e le dinamiche che comporta sono moderni o comunque sempre presenti. Si cerca di ridurre l'Altro, lo straniero, l'alieno in schiavitu', si cerca di reprimerlo e l'intervento dell'esercito, come nella migliore tradizione americana, e' la raffigurazione del potere e della sua arroganza. Mentre dall'altro lato i ragazzini sono la faccia pulita, onesta e sincera della societa'. Questa sintesi aiuta sempre Hollywood a creare le sue storie e ci riescono quasi sempre bene sopratutto quando alla regia c'e' JJ Abrams e alla produzione c'e' Spielberg.
Nel film c'e' lo spirito infantile alla Spielberg che al cinema non guasta, in fondo il cinema di Hollywood funziona anche per questo, per il gusto della scoperta, della sorpresa e delle prime avventure. C'e' sono Incontri ravvicinati (lo sguardo del mostro alieno), c'e' E.T. (le biclette e l'empatia con l'alieno) ma c'e' anche Lost e c'e' anche Cloverfield sopratutto nell'introduzione del mostro. Ce' il sogno e l'aspirazione come quella di fare cinema dei ragazzini protagonisti che girano un film sugli zombie, probabilmente qui c'e' molto di autobiografico.
La regia di Abrams e' molto ben fatta, di gusto, con i suoi controluce, i primi piani pieni di speranza negli occhi dei bambini. Il disastro ferroviario, poi, e' stupefacente soprattutto se confrontato ai disaster o agli action movie. Un film di fantascienza dove gli effetti speciali non sono i padroni dello schermo ma lo sono la storia e le persone. Un racconto ben scritto e senza lungaggini, un cast di ragazzini perfetto dove spicca una sempre piu' interessante Elle Fanning
Super 8 in conclusione e' un bel film, da gustare al cinema, che secondo me dimostra che un altro cinema hollywodiano e di genere e' ancora possibile e per chi e' cresciuto anche con questo cinema e' consolante.
Un'ultima nota: da non perdere i titoli di coda, non scappate alla fine del film e godeteveli.

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