lunedì 19 settembre 2011

Carnage di Roman Polanksi


Roman Polanski e' bravo non c'e' niente da dire, me lo dimentico sempre ma poi alla fine se faccio un bilancio dei suoi film visti mi rendo conto che sono quasi tutti film notevoli e ricchi di spunti interessanti. La sua ultima opera, Carnage, non fa che confermare questa mia idea.
La storia e' semplice. Due coppie di genitori si ritrovano in un appartamento per discutere di un litigio tra i due figli. Uno dei due "armato" di bastone ha colpito l'altro "sfigurandolo". Da questo iniziale argomento di confronto ne nasceranno tanti altri che contrappongono non solo le due coppie di genitori, ma anche i due uomini, le due donne e tutti contro tutti...un gioco al massacro insomma.
Le parole tra virgolette non sono un caso perche' Carnage oltre ad essere un film di attori, con impianto teatrale, ma dove il cinema seppur sottile si vede eccome, e' un film di dialoghi, di parole, di presunti malintesi. Un film di scontro sul territorio della parola che diventa anche un po' fisico a tratti.
Gli attori sono pienamente all'altezza della situazione e riescono a creare uno scontro di civilita' in piena regola, esplodendo a turno e danno la loro prova di recitazione con efficacia. Christoph Waltz scoperto da Tarantino in Bastardi senza gloria e' sublime nelle sue modo di porsi, di parlare e di muoversi sulla scena. Jodie Foster e' fastidiosamente odiosa e isterica. Kate Winslet affascinante e remissiva all'inzio per sfogarsi in un finale in crescendo. John C. Reilly, l'eterno coprotagonista, e' all'altezza dei suoi colleghi e completa a perfezionare il quadro.
La regia di Polanski si vede nel movimento degli attori sulla scena, nei loro gesti controllati, misurati e mai gratuiti. Di Polanski c'e' molto altro in questo film, c'e' il suo discorso su vittime e carnefici (come nel bellissimo La Morte e la Fanciulla) c'e' il luogo d'azione chiuso e claustrofobico (Rosemary's Baby ma anche l'ultimo L'uomo nell'ombra) e c'e' quella sua acidita' e quel suo gusto tagliente di creare discussione e scontro, di mettere in discussione l'ovvio e il socialmente accettato fino a creare in alcuni casi paranoie reali o presunte.
Un aspetto interessante del film e' inoltre la struttura. Si apre e si chiude allo stesso modo, in esterni con protagonisti i ragazzini e la musica mentre tutta la parte centrale e' ambientata nell'appartamento. E' come se tutto il mondo adulto si svolgesse li' in un eterno scontro e confronto, l'aspetto curioso infatti e' che nel film non ci viene mostrato quando le due coppie s'incontrano e quando si lasciano. Questo come a sottolineare l'eternita' del confronto, dello scontro e del massacro.

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