domenica 20 gennaio 2008

La promessa dell'assassino di David Cronenberg

La promessa dell'assassino (Eastern Promises) è l'ultimo film di David Cronenberg e narra la storia di Anna, un'ostetrica alla ricerca dei parenti di una bimba nata da una ragazza russa che muore durante il parto. La ricerca di Anna, però, si scontra con la mafia russa che governa una parte della criminalità nella Londra contemporanea.
Basta questo per riassumere la trama di Eastern Promises, uno dei più belli film di Cronenberg. Il film è doloroso, duro, violento ma ricco di emozioni nonostante il regista non ne faccia uso. Cronenberg, infatti, non vuole commuovere il pubblico, non ha l'obiettivo di essere struggente nel racconto di una storia triste e piena di violenza. In questo a mio parere sta gran parte della bellezza di questo film.
Il suo racconto è al di sopra del giudizio morale. I protagonisti vivono al di fuori della morale e seguono i loro percorsi personali a prescindere dalla legge e dai legami di parentela. Il fine in questi casi giustifica ogni mezzo. C'è chi vuole il potere, chi vuole vivere senza responsabilità e chi vuole la maternità. Naomi Watts e Vincent Cassel si calano bene nei loro personaggi ma su tutti emerge Viggo Mortensen. Se in History of Violence mi aveva stupito la sua capacità di comunicare il personaggio, qui supera se stesso. La figura che costruisce è glaciale, fredda e misurata in ogni sua azione. Quando appare sulla scena l'atmosfera cambia. E' perfetto questo personaggio dalla psicologia complessa che non fa mai trasparire i suoi reali intenti e sentimenti. Fa paura il suo sguardo.
E' affascinante e inquietante allo stesso tempo il mondo che Cronenberg ci mostra. Il ritratto della mafia russa è credibile e agghiacciante. Una Londra durante le festività natalizie dove le luci degli addobbi si vedono raramente, dove sono il buio e i toni scuri a dominare la scena. E' noir questo film di Cronenberg perché i personaggi si muovono in un territorio oscuro e non si sa se in fondo hanno qualche possibilità di scelta nella vita.
Il racconto è perfetto. La sceneggiatura non ha eccessi, i dialoghi sono essenziali e tutto è al suo posto. Il film è stilisticamente compatto, arriva con durezza al punto. C'è la scena della lotta nel bagno che è violenta e terrificante. Una violenza che fa paura quanto è reale.

1 commenti:

luce ha detto...

Un film spietato e freddo come i suoi personaggi con i quali è impossibile immedesimarsi, forse proprio per questo a me non è piaciuto e a tutti gli altri ( compreso mio marito) è piaciuto moltissimo. Forse il mio problema è che ormai identifico Viggo Mortensen con la figura dell'eroe puro ( colpa del Signore degli Anelli) e mi fa un certo effetto vederlo calato in ruoli diversi, ritengo comunque che sia un ottimo attore come ha dimostrato in history of violence.