lunedì 15 ottobre 2007

Kubrick raccontato al Palazzo delle esposizioni


La mostra su Stanley Kubrick al Palazzo delle Esposizioni è un racconto. E' una biografia artistica e non una storia personale. Non si racconta l'uomo ma l'autore di film. L'uomo emerge dalla sua arte, dai documenti che testimoniano il processo di lavorazione delle sue opere. Si racconta Kubrick anche attraverso le foto del suo primo periodo di fotografo di Look.
Il racconto cronologico ti porta a scoprire tutti i suoi film e la storia della loro produzione. L'allestimento mira ad un'immersione nei mondi creati da Kubrick, attraverso musica, immagini, oggetti di scena e riproduzioni di ambientazioni dei film, come la stanza dove "muore" Hal 9000 in 2001 oppure la savana dell'alba dell'uomo sempre in 2001.
Ci sono fotografie di scena, foto promozionali, locandine, interviste ai protagonisti, oggetti di scena. Tutto diventa testimonianza. Ci sono le prove della sua estrema attenzione per i dettagli, dei suoi "maniacali" preparitivi per la produzione dei film. Tra questi c'è nella sezione dedicata a Napoleone (uno dei suoi progetti mai realizzati) lo schedario con tutti i dettagli sulla vita di Napoleone, con personaggi incontrati, fatti avvenuti. Un lavoro di ordinamento allucinante. Un lavoro meticoloso nonostante, come viene detto nel catalogo della mostra da sua moglie, Kubrick non era ordinato, viveva nel caos delle sue carte. Aveva un suo ordine.
La parte della mostra che ho preferito è stata la corrispondenza, gli appunti sulle sceneggiature, gli appunti sui possibili titoli per il Dottor Stranamore. Ho letto tutte le lettere, ed è fantastico leggere le parole dei protagonisti, il loro modo di esprimersi senza intermediazioni. Si può leggere la corrispondenza con Nabokov in occasione della stesura della sceneggiatura di Lolita. Ci sono le lettere di protesta contro Lolita delle associazioni cattoliche che consigliano a Kubrick di abbandonare il progetto del film perché contro la morale della società e poi, dopo l'uscita del film, lo attaccano ferocemente. Ho letto alcune delle lettere originali di spettatori sconvolti dalla visione di Arancia Meccanica: uno spettatore sconvolto perché c'era troppa violenza e poco sesso, mentre un altro affermava di non voler vedere più film perché era rimasto disgustato. Leggendo i documenti si scopre che Saul Bass ha scritto una lettera di complimenti a Kubrick per 2001 e che ha collaborato con delle idee per i titoli di testa di Shining. Si scopre che Audrey Hepburn ha rifiutato la parte di Giuseppina in Napoleone.
La mostra è anche un'occasione per illustrare tecnicamente il lavoro di Kubrick, come nella sezione dedicata a 2001 dove c'è una dimostrazione pratica di uno degli effetti speciali realizzati per il film: la proiezione frontale. Ci sono gli obiettivi usati per i suoi film, le sue macchine da presa. Ci sono i test sull'illuminazione di Barry Lyndon con gli appunti sulle foto dove sono indicati i diversi diaframmi e tempi di esposizione provati. C'è una proiezione interamente dedicata all'utilizzo della musica nei film di Kubrick.
Potrei scrivere per ore su questa mostra. Per chi lo ama è come un luna park, un parco a tema e non se ne vorrebbe mai uscire. Per chi non lo conosce o lo conosce poco, la curiosità viene decisamente stimolata.

3 commenti:

francesca ha detto...

he sì! la curiosità viene mooolto stimolata!!! altrimenti non avrei resistito 6 ore! ;)

david è appariva e scompariva con il suo libricino in mano, stupito e attentissimo a tutto quello che lo circondava. Io ho visto un'altra mostra rispetto alla sua, la mostra delle foto e dei costumi di scena. Davvero belle entrambe! vale la pena!

David ha detto...

ecco che mi ero dimenticato di segnalare...grazie che me lo hai ricordato. Abbiamo cominciato a vedere la mostra alle 12 e abbiamo finito alle 16.30!!! :-)

Anonimo ha detto...

Visto? sono passato di qua! :-)
un piccolo refuso: appunti sulle "fote"...

A parte questa sottigliezza,
hai stimolato la mia curiosità! e visto la permanenza fino a gennaio...
chissà se mai vorrai fare un bis!