domenica 28 ottobre 2007

Il silezio, l'amore e...Kim Ki-duk

Non riesce ad essere tradotto in parole l'amore raccontato da Kim Ki-duk. Nelle sue storie c'è un amore struggente, lacerante, impossibile da comunicare. Un sentimento che crea dipendenza senza nessuna apparente logica. Forse l'espressione più calzante dell'amore. Non riescono le parole ad evocare il sentimento, a stento ci riescono gli sguardi. Sono amori sospesi tra il malessere, la violenza e la poesia. C'è il sesso, venduto, violento, poetico. Amori che vivono in un mondo a cui non appartengono. Amori interiori. Non sono amori impossibili ma si realizzano contro ogni impossibilità. La crudeltà si piega all'amore però non sparisce del tutto ma viene inghiottita dalle trame degli amori raccontati.
Ogni volta che ho finito di vedere un film di Kim Ki-duk sono sempre rimasto qualche minuto a pensare, a cercare di comprendere il perché. Non c'è molto da capire probabilmente in questi racconti non sempre accessibili. C'è il silenzio che ci deve accompagnare. Sono le immagini che parlano direttamente al cuore, allo stomaco, alla mente, ma è soprattutto qualcosa nel non detto che emoziona. L'assenza di parole in questi racconti di amori ci zittisce, non ci permette di giudicare. Sono storie che non vogliono essere giudicate.

"Per questo faccio film: tentare di comprendere l’incomprensibile"
Kim Ki-duk

0 commenti: